"Non sono i grandi pranzi e le grandi orge che nutrono, ma un regime seguito, sostenuto. Lavora pazientemente ogni giorno un egual numero di ore. Prendi l'abitudine di una vita calma e studiosa. Vi troverai innanzitutto un grande fascino e ne trarrai forza. Anch'io ho avuto la la mania di passare notti bianche. Non serve che a stancarvi. Bisogna diffidare di tutto quello che assomiglia all'ispirazione e che spesso non è che partito preso e un'esaltazione fittizia che ci si è autoimposta e che non è venuta da sola. D'altra parte non si vive nell'ispirazione. Pegaso cammina più che galoppare. Tutto il talento sta nel fargli prendere il passo che si vuole, ma per far questo non dobbiamo forzare le sue possibilità, come si dice in equitazione. Bisogna leggere, meditare molto, pensare sempre allo stile e scrivere il meno possibile."
Consigli di Flaubert a Louise Colet
13 commenti:
Bello, mi parla.
Anche se credo che non valga sempre né per tutti. ;-)
Cioè, Flaubert consiglia di darsi all'ippica? Forse comincio a capire...
Flaubert ha proprio ragione.
Florentina
Ha ragione a proposito dell'ippica?
Mi viene da sorridere immaginando come il povero Flaubert, assillato dalla Louise che da amante ed aspirante scrittrice non gli dà respiro, cerca di convincerla a dormire la notte, a lavorare, leggere, meditare, e soprattutto a scrivere poco. Di ben altra valenza è il suggerimento di pensare sempre allo stile: e a cosa dovrebbe altrimenti pensare chi scrive?
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Flaubert ha ragione quando dice che non bisogna forzare le proprie possibilità e di scrivere il meno possibile.
Florentina
Forse, per quest'ultima cosa, pensava a Homo vulgaris
Flaubert aveva sempre un pensiero per tutti..
Ma dai Florentina, non puoi pensare questo. Flaubert lo ha detto alla Colet probabilmente perché era obbligato a leggere tutto quello che lei scriveva. Non so se ti trovi in una situazione analoga. Io credo che lo scrivere, come qualsiasi altra attività, vada praticato molto, il più possibile, perché è con l'allenamento che si migliora (quelli che sono destinati a migliorare, che hanno un briciolo del talento di cui diceva HV).
Io penso che, dicendo "il meno possibile", si riferisse al prodotto finito, alla quantità di materiale da destinata al lettore, non al numero di ore di pratica
Be', se intendiamo la pratica della scrittura come una "cura sui" sono d'accordo con te, HF.
Florentina
Non credo che la Faby s'intenda di ippica, perciò non riesco ad immaginare (sono povero d'immaginazione)che argomenti utilizzi per riportare il D'Olivo a letto.
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