martedì 25 marzo 2008

Kristof - Trilogia della città di K

Ho sofferto per tre o quattro giorni, non molti di più perché è stato inevitabile, per me, consumare in poco tempo La trilogia della città di K., di Agota Kristof, scrittrice ungherese emigrata in Francia. Scrive in francese, che non è la sua lingua madre, scrive secca, senza fronzoli, racconta solo i fatti, non le cose opinabili. Esempio: Nostra nonna è la madre di nostra Madre. Prima di venire ad abitare da lei non sapevamo che nostra Madre avesse ancora una madre. La chiamiamo Nonna. La gente la chiama la Strega. Lei ci chiama figli di cagna. E così penetra il lettore. Quando "Il grande quaderno" apparve in Francia a metà degli anni Ottanta, fu una sorpresa. La sconosciuta autrice ungherese rivela un temperamento raro in Occidente: duro, capace di guardare alle tragedie con quieta disperazione. In un Paese occupato dalle armate straniere, due gemelli, Lucas e Klaus, scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Storia di formazione, la "Trilogia della città di K" ritrae un'epoca che sembra produrre soltanto la deformazione del mondo e degli uomini, e ci costringe a interrogarci su responsabilità storiche ancora oscure. (IBS) Di Agota Kristof in italiano è stato pubblicato: La prova, Guanda, 1989. Trilogia della città di K. [Il grande quaderno, La prova, La terza menzogna], Einaudi, 1998. La chiave dell'ascensore. L'ora grigia, Einaudi, 1999. Ieri, Einaudi, 2002. La vendetta, Einaudi, 2005. L'analfabeta. Racconto autobiografico, Casagrande, 2005. Dove sei Mathias?, Casagrande, 2006.

5 commenti:

Stranistranieri ha detto...

Ho letto la triologia e ho pensato che può scrivere così solo chi è passato da aberrazioni sociali prima che da disfacimenti personali. Associo il contenuto del libro all'mmagine del filo spinato.

Stranistranieri ha detto...

E non si scrive triologia, ma trilogia ovviamente. Stanotte mi sono svegliata con quel "trio" in testa e ho pensato: Magari ho scritto Triologia!Infatti.

silviodulivo ha detto...

Potevi dormire tranquilla, non mi sembra grave.
E che cosa ne pensi della scrittura della Kristof?

Anonimo ha detto...

Apprezzo l'inserimento delle foto di Gertrude nello slideshow. Che la terra del giardino della Faby le sia lieve.

Florentina

Stranistranieri ha detto...

Trilogia. Il male è qualcosa che ti grava addosso mentre leggi, è un male che passa dalla forma per esprimere un contenuto. Grande. A volte difficile da sopportare.