giovedì 27 marzo 2008

Culicchia - Il paese delle meraviglie

Se c'è un brano di Culicchia che ricordo è il tema sul volgare di Zazzi, uno dei due protagonisti de Il Paese delle Meraviglie: molto, molto divertente, il tema, e il libro. Ho scoperto questo autore per caso, consigliato da un amico, e le scoperte fatte per caso sono le più gradevoli. Ora l'ho abbandonato, ma quando avrò voglia di ridere un po' lo riprenderò in mano.
Culicchia parla di noi uomini comuni, dei nostri pregi e soprattutto difetti, qui parla della nostra Italia e di noi bambini. Secondo me è il suo romanzo migliore.
Da un suo libro, Tutti giù per terra, è stato tratto l'omonimo film con Valerio Mastandrea.
A chi potrebbe piacere Il Paese delle meraviglie: chi si vuol divertire, chi legge a letto, chi ha vissuto negli anni '70
Attila e Zazzi hanno quattordici anni e sono amici per la pelle. A prima vista non si direbbe. Sono diversi in tutto: il carattere, le famiglie d’origine, il loro sguardo sul mondo.Attila è un Charlie Brown che sogna spesso a occhi aperti, con un padre assente, una madre bigotta, una sorella che se n’è andata a Milano e un nonno anarchico un po’ bizzarro ma con qualche lampo di saggezza.Francesco Zazzi detto Franz invece è sguaiato, aggressivo, dichiaratamente fascista, incontrollabile negli slanci che punteggiano le sue giornate, sempre sopra le righe ma anche profondamente libero. Un personaggio vitale, irresistibile, di quelli che lasciano il segno. A unire i due ragazzi c’è solo un’amicizia profonda e indissolubile, di quelle che possono nascere solo a quell’età.Sullo sfondo, un mondo sospeso tra il ridicolo e il tragico, popolato da personaggi come Mollo, ruota di scorta del duo, o l’ex sessantottina professoressa Cavalla, o le imbranate compagne di scuola. Il paese delle meraviglie racconta attraverso gli occhi di due ragazzi l’Italia del 1977: un paese e un tempo segnati dalla violenza, apparentemente lontanissimi ma più vicini di quanto non sembri. E lo fa all’insegna di un riso travolgente e contagioso, in uno scatenato caleidoscopio di assurdità e sberleffi. Politicamente scorretto ma pieno di umanità, il nuovo romanzo di Giuseppe Culicchia coglie il volto e l’anima di un’intera generazione. (garzanti.it) Di Culicchia è stato pubblicato anche, tra l'altro: Tutti giù per terra (1994, Garzanti) Paso Doble (1995, Garzanti) Bla bla bla (1997, Garzanti) Ambarabà (2000, Garzanti) A spasso con Anselm (2001, Garzanti) "Liberi tutti, quasi" (2002, Garzanti) Torino è casa mia (2005, Laterza) Muri & duri (2006, Priuli&Verlucca) Ecce Toro (2006, Laterza) Un'estate al mare (2007, Garzanti)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Gli anni settanta iniziarono con la partita del secolo, Italia-Germania 4-3. "Storia di una generazione che andò all'attacco e vinse (quella volta)"[N.Dalla Chiesa]

Homo Vulgaris

daniela ha detto...

Il film è molto bello, il libro non l'ho letto. Quanto vorrei leggere e quanto non riesco a leggere. :-(

Anonimo ha detto...

Ironico e amaro, è di gran lunga il migliore libro di Culicchia. I ritratti dei due protagonisti Attila e Zazzi sono - a mio parere - struggenti. Si legge e poi dispiace un sacco di aver finito un libro così bello.

Florentina - Back from H