sabato 20 settembre 2008

Roddy Doyle - The commitments

Scoppiettano le parole di Roddy Doyle, in The committments come in molti altri romanzi, non ultimi gli altri due che compongono la trilogia di Barrytown (The snapper, The van i titoli originali, la traduzione non è sempre la stessa). Un romanzo fatto perlopiù di dialoghi serrati, con il quale Doyle non solo racconta la storia di un gruppo musicale ma ci diverte mostrando con efficacia e un linguaggio di strada originale e realistico l'Irlanda povera e affascinante degli anni '80.
Vedi - disse Joey The Lips - Il soul è la musica della gente. E' gente qualunque che fa musica per la gente qualunque. E' una musica semplice. Può suonarla chiunque, qualsiasi Fratello. Il suono dei Motown è un suono semplice. Thump-thump-thump-thump. Questo è un tempo facile. Vedi? Il soul è democratico, Jimmy. Basta il coperchio di un bidone per suonare. E' la musica della gente.
Anche chi è bocciato agli esami è capace di suonare il soul, è questo che vuoi dire, Joey?
Proprio così, Fratello Michael. Non ci vuole la laurea per fare il dottore del soul.
E il jazz perché non va bene?
E' musica intellettuale - disse Joey The Lips - Musica antipopolo. Roba astratta.
E' freddo e privo di emozioni, dico bene? - fece Mickah
Dici bene. E' senz'anima. E' suono per amore del suono. Non ha nessun significato. Sono pippe musicali, Fratello
A Berrytown, un quartiere popolare di Dublino, un gruppo di ragazzi decide di fondare un complesso di soul e rythm and blues ispirandosi ai grandi protagonisti del genere, da James Brown a Otis Redding. Sono Jimmy Rabbitte, innanzitutto, manager intraprendente e sempre aggiornato sulle piu' avanzata tendenze musicali; il mitico Joey The Lips, che ha suonato con tutti i grandi del rock e tratta la sua tromba come uno strumento di Dio; Deco, il cantante che geme come il grande Otis; e ancora, Dere Scully al basso, Outspan Foster della chitarra, James Clifford, detto the Soul Surgeon, il Chirurgo dell'Anima, al piano, e Dean Fay al sassofono. Ultime, ma non meno importanti, le tre coriste, piuttosto spiritose e ancor piu' sexy: Imelda, Natalie e Bernie, che ancheggiano con grazia al suono di 'Sex Machine'. Il nome che Jimmy e gli altti scelgono per la band e' "I Commitments", per esprimere il loro impegno in modo radicale, senza mezzi termini. La loro sara' una vicenda di successi e di disastri, di splendide amicizie e di formidabili litigi, di amori del tutto imprevisti e di abbandoni clamorosi. Ma e' soprattutto lo humour - e spesso una comicita' rumorosa, irresistibile - a segnere questo romanzo che e' stato il leggendario esordio di Roddy Doyle. Lo humour, e con lo humour il linguaggio. Lo scrittore irlandese ha raccontato i giovani raccogiendo e reinventando, con risultati strepitosi, il loro parlato. E con 'I Commitments' ha fondato un luogo romanzesco: la verissima e inventatissima Barrytown, teatro dei due romanzi che completano la trilogia: 'Bella famiglia!' e 'Due sulla strada'. (Maremagnum.com)

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse s'è sentito tirare per la giacchetta, dispiace.

Homo Faber ha detto...

Ritiro tutto quello che ho detto su Céline, che in confronto alle altre letture proposte è senz'altro un gigante.
Sono preoccupato per quello che sta accadendo in Italia e mi appaiono frivole le nostre chiacchiere.
Come al solito non comprendo le battute di HV: in questo caso, la giacchetta di chi?

Anonimo ha detto...

Del D'Olivo... ma capisco la tua distrazione. Per quanto mi riguarda, sto seguendo con molta più preoccupazione quel che avviene negli USA.

Anonimo ha detto...

Già, anche a me preoccupano gli USA.

Flotentina.

Anonimo ha detto...

Era FloRentina. Al buio mi viene la T.

F.

Anonimo ha detto...

Sei già ridotta al lume di candela?

Homo Faber ha detto...

E se ci morisse, senza che si sia nemmeno riusciti a processarlo? Che vergogna!

silviodulivo ha detto...

Che cos'è un tentativo di costruzione di un testo da teatro dell'assurdo? (a proposito, tra un po' si rientra in pista con l'altro blog, sesamo e cartamo) Nessuno preoccupato per l'Irlanda? O per la Spagna? Questi ultimi sembra che siano riusciti a tornare dietro l'Italia. Possibile? Bisogna essere degli acrobati per fare un salto del genere.
A parte questo... non mi distraete! Nessuno che abbia letto il libro? O almeno visto il film? Suvvia!
Silvio

Anonimo ha detto...

Uno che sicuramente morirà senza che potranno processarlo, lo conosco. Non so se è lo stesso cui fa riferimento HF.
Per la Spagna e l'Irlanda mi dispiace, ma non ho investimenti da quelle parti.

Homo Faber ha detto...

Avevo sentito di un suo ricovero: da un lato la speranza, dall'altro la vergogna. Comunque HV è sempre il più vispo. Ma torniamo alla letteratura. Ovviamente nessuno ha letto Doyle, che purtroppo non è Arthur Conan. Se silviodulivo parla di un linguaggio di strada originale e realistico è perché ha letto il testo inglese? E sa che in Irlanda negli anni 80 proprio così parlavano? Oppure di come scrive Doyle non sa nulla perché lo ha letto in italiano, ed è il suo traduttore che ha fatto miracoli? Peccato che non li abbia fatti proprio nel dialogo che ci è qui proposto, completamente insulso e innaturale, come sempre accade nelle traduzioni del linguaggio parlato informale (quel "fratello" che appare ogni tanto fa pensare che la scena si svolga in un convento). Non è colpa dei traduttori, ma dell'assenza in italiano di un linguaggio di quel tipo. Meglio parlare dei manicomi.

Anonimo ha detto...

Anche sui manicomi, non mi pare che le cose vadano meglio. Dev'essere un momentaccio per il D'Olivo.

silviodulivo ha detto...

E certo! Ho bazzicato a lungo in Irlanda negli anni '80

Stranistranieri ha detto...

Non l'ho letto, mi dispiace e non ho capito di cosa state parlando.

silviodulivo ha detto...

Va be', tanto sto andando avanti con San Salvi.