sabato 29 dicembre 2007

Saviano - Gomorra

I libri più belli sono quelli che si leggono in pochi giorni, è assurdo ma perlopiù si passa il tempo su romanzi che non piacciono, li trasciniamo stancamente per settimane in attesa di trovare un romanzo di quelli che non vedi l'ora di tornare a casa per continuare a leggerlo. Gomorra di Saviano l'ho iniziato tre giorni fa e ora sono qui a raccontare di un romanzo-verità (più reportage giornalistico che romanzo) che ti cambia i pensieri e le idee. Roberto Saviano per aver scritto questo libro vive sotto scorta della polizia, ha fatto nomi e cognomi dei camorristi, ha raccontato le loro imprese criminali, le loro ridicole idee e le loro imitazioni dei mafiosi nei film hollywoodiani, la loro capacità imprenditoriale che li ha portati a dominare molti mercati legali e illegali, al sud e al nord, in Europa e fuori d'Europa. Io so e ho le prove. io so come hanno origine le economie e dove prendono l'odore. L'odore dell'affermazione e della vittoria. Io so cosa trasuda il profitto. Io so. E la verità della parola non fa prigionieri perché tutto divora e di tutto fa prova. [...]. Io so e ho le prove. Gli imprenditori italiani vincenti provengono dal cemento. Loro stessi sono parte del ciclo del cemento. Io so che prima di trasformarsi in uomini di fotomodelle, in manager da barca, in assalitori di gruppi finanziari, in acquirenti di quotidiani, prima di tuto questo e dietro tutto questo c'è il cemento, le ditte in subappalto, la sabbia, il pietrisco, i camioncini zeppi di operai che lavorano di notte e scompaiono al mattino, le impalcature marce, le assicurazioni fasulle. [...] Nel loro paese modello, gli USA, quando un imprenditore riesce a diventare riferimento finanziario, quando raggiunge fama e successo, accade che convoca analisti e giovani economisti per mostrare la propria qualità economica, e svelare le strade battute per la vittoria sul mercato. Qui silenzio.

8 commenti:

Stranistranieri ha detto...

A Corleone, in Sicilia, il 31 dicembre si festeggerà nella ex casa espropriata di Provenzano. Ci saranno i giovani di Libera e quelli di Corleone dialogos, ci sarà chi non ha paura di metterci la propria faccia. Quindici anni fa sarebbe stato impensabile. Quando Leonardo Sciscia scriveva "A ciascuno il suo", la parola Mafia era impronunciabile almeno in Sicilia: La legge sui pentiti, ha permesso di scoprire le trame, gli intrighi, gli appoggi, ha permesso di dare un nome o una faccia a personaggi ritenuti solo immaginari.Finchè le mafie saranno strettamente legate al potere politico e i giudici delegittimati e bistrattati se vogliono applicare le leggi,sarà molto difficile scardinarne le basi. E ancora più difficile da cancellare, mi sembra la mentalità dell'inciucio, dell'accordo fra compari,del favore, della clientela, la mancanza di merito che pretende diritti. IO preferisco pensare che Peppino Impastato non sia stato solo un eroe da celebrare ogni tanto,ma abbia indicato una strada.

Unknown ha detto...

Lo devo ammettere: l'ho comprato qualche mese fa e posato in un angolo, nel dimenticatoio. Ho talmente tanto da leggere che non riesco a seguire tutto. Devo organizzare meglio le mie giornate. Un bacio

Calanta ha detto...

Gomorra deve essere letto dal maggior numero di persone possibile. Ogni pagina è un pugno allo stomaco, di tutti, non solo di Napoli.
Consiglio di vedere anche il suo riadattamento teatrale e aspetto a gloria il film..
(abbi pazienza, non ho resistito a commentare, sono nuova di qui)
Ciao

Anonimo ha detto...

L'ho letto e fatto leggere anch'io (nel senso di caldamente consigliato), in pochi giorni.
Dovrebbe essere letto nelle scuole superiori e all'università come materia d'esame, in prima serata tv a reti unificate (rai mediaset sky e tutte le private). Dovrebbe esser letto in tutte le stazioni radio, soprattutto a radio DJ, 105, Subasio, Maria e Vaticana, poi commentato sui giornali e sui siti d'informazione, letto nelle parrocchie, a catechismo, negli oratori, alla messa, nelle riunioni di tutte le minoranze religiose, nei consigli di circoscrizione, comunali, provinciali e regionali come punto primo dell'O.D.G. E così anche nei consigli condominiali, nelle comunità montane e nei c.d.a. delle aziende, dalle più piccole alle più grandi...
Poi alla fine mi ci vorrebbe un bell'asciugamano, perchè è inverno, e non fa bene alla salute svegliarsi tutto sudato dopo un sogno così eccitante...

sono Flavio

(mi faceva fatica registrarmi o ricordarmi il nickname o accedi di quì, usa il blog di là...o ma io son cresciuto a sonà campanelli e scappare. mia 'n casa davanti ar compiute!)

daniela ha detto...

E' molto che voglio leggerlo ma non ho ancora trovato il momento giusto. So bene di cosa parla e quello che rivela. E senza dubbio Saviano è un grande. Spero però che quello che ha avuto il coraggio di fare e i rischi che ha corso servano davvero a qualcosa. Dipende anche da noi!

Anonimo ha detto...

Vorrei dire a anonimo che su Controradio 93.6 a firenze e 98.9 sulla costa, di queste cose se ne parla da anni, tutte le mattine e non solo di questo. C'è anche una musica davvero niente male. Potrebbe non essere solo un brutto sogno.

silviodulivo ha detto...

Su Gomorra in teatro ho scritto un post poco tempo fa.
Il libro lo consiglio a tutti ma rispetto a voi, soprattutto a Flavio, mi sembra di esserne uscito con meno entusiasmo (non verso il libro, ma verso la possibilità di far qualcosa di utile). Per quanto sia abituato a leggere di tutto da molti anni, mi meraviglio di uscire sempre scosso da queste letture. Mi sembra che tutto sia inutile, che non ci siano speranze, che qualsiasi cosa facciamo alla fine non serve a niente. Non credo nella possibilità che si possa davvero cambiare. Cambiare, soprattutto, la mentalità, come dice stranistranieri, la mentalità dell'inciucio, del favore, della clientela, che, ammettiamolo, è parte di noi, non so se è parte di noi italiani, perché io conosco solo la realtà italiana, o è parte di noi essere umani. In questo senso siamo un po' mafiosi anche noi, nel nostro piccolo, per quanto distante anni luce dalle logiche degli uomini di mafia (o camorra o 'ndrangheta o sacra Corona Unita, non importa) io capisco benissimo come ci si possa trovare invischiati in certi pensieri, in certi atteggiamenti e comportamenti che creano un terreno ideale su cui i mafiosi possono agire, perché nel nostro piccolo ci siamo trovati anche noi nella nostra vita in piccoli episodi "piccolo-mafiosi". I brani che più mi hanno spaventato non sono quelli atroci dei morti ammazzati, dei visitors sui quali si sperimentano le droghe, delle torture, i brani che più hanno fatto male alla mia pancia sono quelli della ragazzina che si fidanza col piccolo boss perché avrà la mesata garantita per sempre, quelli delle donne che non si limitano a essere succubi complici dei boss, ma diventano esse stesse boss, quelli degli infermieri che per paura lasciano morire le persone a cui è stato sparato.
Per me è così.
Silvio

Anonimo ha detto...

Bravo Silvio, vorrei che il tuo blog fosse fatto meno di racconti e più di pensieri tuoi. Secondo me diventa più stimolante e permette a più persone di intervenire ed esprimere la propria opinione.
Faby