mercoledì 16 luglio 2008

Memoria - di Beatrice

Una giornata come tante altre, fatta di giochi e di spensieratezza, ma anche di paure e preoccupazioni che anche i bambini molto piccoli provano sebbene gli adulti sembrino averlo dimenticato. Una giornata come tante altre conclusasi nella mia cameretta, così accogliente, così familiare, così sicura. E il mio letto, dove la coperta fa da padrona con i suoi quadri dai colori accesi mentre la rimbocca candida del lenzuolo vi si adagia timidamente sopra ricadendo in misura perfettamente uguale sul lato destro e sinistro. Una persona a me familiare vicina, così vicina da darmi la certezza che niente potrà accadermi. Poi la mano adulta prende la mia che fiduciosa si lascia guidare, piano piano, lungo la gamba, come una carezza che ingenuamente concedo. E continuo a farmi guidare anche quando di bello non c'è più niente, neppure la mia certezza di essere al sicuro. Una giornata come tante altre, che non mi è concesso dimenticare.

venerdì 4 luglio 2008

Le interviste impossibili - silviodulivo intervista Thomas Bernhard

  • silviodulivo: Thomas, in vita sei stato sempre fortemente critico nei confronti dei tuoi connazionali austriaci, tanto da lasciar scritto nel testamento: “Nulla, né di quanto pubblicato da me stesso in vita, né del mio lascito, ovunque esso si trovi, indipendentemente dalla forma in cui sia stato scritto, potrà essere rappresentato, stampato o soltanto letto in publico per la durata dei diritti d’autore all’interno dei confini dello Stato austriaco, comunque tale stato si definisca. Sottolineo espressamente di non voler aver nulla a che fare con lo Stato austriaco, e mi oppongo non solo a qualsiasi forma di intrusione, ma anche ad ogni avvicinamento di tale Stato austriaco alla mia persona e al mio lavoro – per sempre”. Sottoscriveresti queste parole anche ora, lì dove ti trovi?
  • Bernhard: Sono stato discriminato fin da bambino, a scuola, in Germania, perché austriaco. I bambini nazisti mi minacciavano solo perché austriaco e non lo dimentico neanche ora, i bambini della Germania mi minacciavano senza sosta solo perché io ero austriaco. Tutti i popoli germanici, tutti i popoli nordici sono da disprezzare, non valgono quelli mediterranei, i popoli mediterranei sono tutti disdicevoli, i popoli mediterranei sono tutti lodevoli
  • silviodulivo: Non ti sembra di esagerare? A questo punto potresti darti una calmata e cercare di essere un po' obiettivo. Almeno ora che sei morto.
  • Bernhard: Il mio è un fanatismo dell'esagerazione, in questo fanatismo dell'esagerazione ho sempre trovato appagamento. Ho educato a tal punto la mia arte dell'esagerazione che a buon diritto posso definirmi il più grande artista dell'esagerazione.
  • silviodulivo: Insomma, con te non si può parlare neanche da morto, esageri sempre e ripeti sempre le stesse cose
  • Bernhard: Io continuo a ripetere le stesse cose tutto il giorno anche da morto, a me piace stare in un angolo buio e ripugnante di questo posto di morti nel quale mi trovo e parlare con alcune persone, dico sempre le stesse cose, ripeto sempre le stesse cose a queste persone che sono costrette ad ascoltarmi in questo angolo ripugnante nel quale mi trovo.
  • silviodulivo: Trovi ripugnante anche il blog nel quale, tuo malgrado, sei precipitato?
  • Bernhard: I miei rapporti con questo blog sono sempre stati pessimi, sono i peggiori rapporti che abbia mai avuto in vita mia, in morte mia, per essere più precisi. I rapporti che ho intrattenuto con gli scrittori di questo blog e con i lettori di questo blog sono peggiori ancora di quelli avuti con i miei genitori e con mia sorella, sono addirittura peggiori dei rapporti intrattenuti con i bambini nazisti che mi oltraggiavano a scuola
  • silviodulivo: E' bello sentir parlare così il proprio ospite
  • Bernhard: Per me questo blog è disgustoso, mi crea una nausea continua che non mi tolgo per giorni dopo avergli fatto visita, e poiché io faccio visita spesso a questo blog e agli scrittori di questo blog io ho una nausea continua fin dalla creazione di questo blog. In fondo questo blog io lo disgusto e non ne posso fare a meno. Ogni volta che vengo a leggere questo blog sono disgustato per esser venuto qui e però so che la colpa è mia, è mia perché io vengo in questo blog e ne sono irresistibilmente attratto. In fondo io non saprei stare senza questo blog, non potrei farne a meno, io ripugno questo blog e al contempo ne sono irresistibilmente attratto e...
  • silviodulivo: Sì, ora diamoci un taglio, Thomas, questo è un post, non puoi andare avanti così paginate e paginate. Dimmi piuttosto: che cosa pensi del fatto che non sono ancora riuscito a terminare un libro?
  • Bernhard: Tu credi di poter dare avvio a un libro e invece non ne sei in grado, tutto è sempre contro di te e contro quel libro, così continui a rinviarlo e non trovi mai il tempo, in questo modo tanti lavori intellettuali che dovrebbero essere scritti non vengono mai scritti, tanti abbozzi che per tutto il tempo, per anni, per decenni abbiamo in testa, restano nella nostra testa. Adduciamo tutte queste ragioni possibili per non dover cominciare, quando invece dovremmo incominciare. La tragedia di chi vuol mettere qualcosa per iscritto è che continua a invocare chi ostacola la sua scrittura, la tragedia che è al contempo una perfetta e perfida commedia
  • silviodulivo: Però tu sei riuscito a scrivere decine di romanzi e una sterminata serie di altre opere: Il respiro, Il freddo, La cantina, Estinzione...
  • Bernhard: Quando abbiamo le frasi in testa non abbiamo ancora la certezza di metterle sulla carta. Le frasi ci fanno paura, prima ci fa paura il pensiero, poi la frase, poi che probabilmente non abbiamo più in testa questa frase quando vogliamo annotarla. Molto spesso annotiamo una frase troppo presto, poi una troppo tardi; dobbiamo scrivere la frase nel momento giusto, altrimenti va perduta
  • silviodulivo: E come si fa?
  • Bernhard: Ci lasciamo avvincere da un tema e ne restiamo avvinti per molti anni, e se capita ci lasciamo soffocare da questo tema...
  • silviodulivo: per esempio, io con san Salvi?
  • Bernhard: ... perché non lo abbiamo affrontato abbastanza presto o lo abbiamo affrontato troppo presto. Il tempo distruggge tutto, qualsiasi cosa facciamo...
  • silviodulivo: fermati un attimo, non mi sei d'aiuto, ascoltami
  • Bernhard: ... sistemi gli scritti e i libri necessari per il tuo lavoro sulla scrivania in modo tale da poter fare affidamento sulla giustezza, quindi sulla legittimità della loro disposizione. Probabilmente...
  • silviodulivo: Thomas, ascoltami perfavore, non possiamo tirarla così a lungo, non è uno dei tuoi romanzi, è un post
  • Bernhard: ... probabilmente non sei mai riuscito a cominciare il tuo lavoro solo per questo, perché i libri e gli scritti sulla tua scrivania non sono disposti nella maniera giusta
  • silviodulivo: Thomas!
  • Bernhard: ... Quando entri nella tua stanza c'è già una risma di carta sulla scrivania. Parti e la risma non c'è più, perché l'hai scritta tutta, ma un poco alla volta l'hai buttatata via tutta. Forse è una fortuna!...