venerdì 4 luglio 2008

Le interviste impossibili - silviodulivo intervista Thomas Bernhard

  • silviodulivo: Thomas, in vita sei stato sempre fortemente critico nei confronti dei tuoi connazionali austriaci, tanto da lasciar scritto nel testamento: “Nulla, né di quanto pubblicato da me stesso in vita, né del mio lascito, ovunque esso si trovi, indipendentemente dalla forma in cui sia stato scritto, potrà essere rappresentato, stampato o soltanto letto in publico per la durata dei diritti d’autore all’interno dei confini dello Stato austriaco, comunque tale stato si definisca. Sottolineo espressamente di non voler aver nulla a che fare con lo Stato austriaco, e mi oppongo non solo a qualsiasi forma di intrusione, ma anche ad ogni avvicinamento di tale Stato austriaco alla mia persona e al mio lavoro – per sempre”. Sottoscriveresti queste parole anche ora, lì dove ti trovi?
  • Bernhard: Sono stato discriminato fin da bambino, a scuola, in Germania, perché austriaco. I bambini nazisti mi minacciavano solo perché austriaco e non lo dimentico neanche ora, i bambini della Germania mi minacciavano senza sosta solo perché io ero austriaco. Tutti i popoli germanici, tutti i popoli nordici sono da disprezzare, non valgono quelli mediterranei, i popoli mediterranei sono tutti disdicevoli, i popoli mediterranei sono tutti lodevoli
  • silviodulivo: Non ti sembra di esagerare? A questo punto potresti darti una calmata e cercare di essere un po' obiettivo. Almeno ora che sei morto.
  • Bernhard: Il mio è un fanatismo dell'esagerazione, in questo fanatismo dell'esagerazione ho sempre trovato appagamento. Ho educato a tal punto la mia arte dell'esagerazione che a buon diritto posso definirmi il più grande artista dell'esagerazione.
  • silviodulivo: Insomma, con te non si può parlare neanche da morto, esageri sempre e ripeti sempre le stesse cose
  • Bernhard: Io continuo a ripetere le stesse cose tutto il giorno anche da morto, a me piace stare in un angolo buio e ripugnante di questo posto di morti nel quale mi trovo e parlare con alcune persone, dico sempre le stesse cose, ripeto sempre le stesse cose a queste persone che sono costrette ad ascoltarmi in questo angolo ripugnante nel quale mi trovo.
  • silviodulivo: Trovi ripugnante anche il blog nel quale, tuo malgrado, sei precipitato?
  • Bernhard: I miei rapporti con questo blog sono sempre stati pessimi, sono i peggiori rapporti che abbia mai avuto in vita mia, in morte mia, per essere più precisi. I rapporti che ho intrattenuto con gli scrittori di questo blog e con i lettori di questo blog sono peggiori ancora di quelli avuti con i miei genitori e con mia sorella, sono addirittura peggiori dei rapporti intrattenuti con i bambini nazisti che mi oltraggiavano a scuola
  • silviodulivo: E' bello sentir parlare così il proprio ospite
  • Bernhard: Per me questo blog è disgustoso, mi crea una nausea continua che non mi tolgo per giorni dopo avergli fatto visita, e poiché io faccio visita spesso a questo blog e agli scrittori di questo blog io ho una nausea continua fin dalla creazione di questo blog. In fondo questo blog io lo disgusto e non ne posso fare a meno. Ogni volta che vengo a leggere questo blog sono disgustato per esser venuto qui e però so che la colpa è mia, è mia perché io vengo in questo blog e ne sono irresistibilmente attratto. In fondo io non saprei stare senza questo blog, non potrei farne a meno, io ripugno questo blog e al contempo ne sono irresistibilmente attratto e...
  • silviodulivo: Sì, ora diamoci un taglio, Thomas, questo è un post, non puoi andare avanti così paginate e paginate. Dimmi piuttosto: che cosa pensi del fatto che non sono ancora riuscito a terminare un libro?
  • Bernhard: Tu credi di poter dare avvio a un libro e invece non ne sei in grado, tutto è sempre contro di te e contro quel libro, così continui a rinviarlo e non trovi mai il tempo, in questo modo tanti lavori intellettuali che dovrebbero essere scritti non vengono mai scritti, tanti abbozzi che per tutto il tempo, per anni, per decenni abbiamo in testa, restano nella nostra testa. Adduciamo tutte queste ragioni possibili per non dover cominciare, quando invece dovremmo incominciare. La tragedia di chi vuol mettere qualcosa per iscritto è che continua a invocare chi ostacola la sua scrittura, la tragedia che è al contempo una perfetta e perfida commedia
  • silviodulivo: Però tu sei riuscito a scrivere decine di romanzi e una sterminata serie di altre opere: Il respiro, Il freddo, La cantina, Estinzione...
  • Bernhard: Quando abbiamo le frasi in testa non abbiamo ancora la certezza di metterle sulla carta. Le frasi ci fanno paura, prima ci fa paura il pensiero, poi la frase, poi che probabilmente non abbiamo più in testa questa frase quando vogliamo annotarla. Molto spesso annotiamo una frase troppo presto, poi una troppo tardi; dobbiamo scrivere la frase nel momento giusto, altrimenti va perduta
  • silviodulivo: E come si fa?
  • Bernhard: Ci lasciamo avvincere da un tema e ne restiamo avvinti per molti anni, e se capita ci lasciamo soffocare da questo tema...
  • silviodulivo: per esempio, io con san Salvi?
  • Bernhard: ... perché non lo abbiamo affrontato abbastanza presto o lo abbiamo affrontato troppo presto. Il tempo distruggge tutto, qualsiasi cosa facciamo...
  • silviodulivo: fermati un attimo, non mi sei d'aiuto, ascoltami
  • Bernhard: ... sistemi gli scritti e i libri necessari per il tuo lavoro sulla scrivania in modo tale da poter fare affidamento sulla giustezza, quindi sulla legittimità della loro disposizione. Probabilmente...
  • silviodulivo: Thomas, ascoltami perfavore, non possiamo tirarla così a lungo, non è uno dei tuoi romanzi, è un post
  • Bernhard: ... probabilmente non sei mai riuscito a cominciare il tuo lavoro solo per questo, perché i libri e gli scritti sulla tua scrivania non sono disposti nella maniera giusta
  • silviodulivo: Thomas!
  • Bernhard: ... Quando entri nella tua stanza c'è già una risma di carta sulla scrivania. Parti e la risma non c'è più, perché l'hai scritta tutta, ma un poco alla volta l'hai buttatata via tutta. Forse è una fortuna!...

46 commenti:

viola ha detto...

Silviodulivo, sei geniale...
Viola

Anonimo ha detto...

Non so perché, ma quest’intervista “impossibile” mi restituisce un’immagine del D’Olivo- scrittore molto simile a quella del classico detective sfigato, che se ne sta inutilmente nel suo ufficio in attesa di improbabili clienti. L’ultimo cliente, aveva varcato la soglia dell’ufficio tanti di quegli anni prima che neppure se lo ricorda. Non risolve un caso, che sia uno, da tempo immemorabile. Assediato dai creditori, gli è rimasta fedele solo la vecchia segretaria (potrebbe essere Viola), che non riceve lo stipendio da più di quattro anni. Dalla finestra entrano, intermittenti, le luci della notte… se ne sta seduto fra nuvole di fumo… posacenere stracolmo… sigaretta fra le labbra e bottiglia di wisky ormai vuota.
Barba incolta, colletto slacciato, allunga le gambe sulla scrivania così da vedersi le suole bucate.
Il fatto che il D’Olivo non fumi e sia quasi astemio, serve solo ad aggiungere tristezza a tristezza.

Homo Faber ha detto...

Credo che questa volta HV sia così caustico (non che silviodulivo non se lo meriti, anzi, ma perché infierire?) perché non sa in quale altro modo contenere la sua gioia nel vedere Viola di nuovo fra noi.

silviodulivo ha detto...

E meno male che è tornata lei, Viola, l'unica che capisce i geni e non si lascia fuorviare dai tristissimi, loro sì, HV e HF

Anonimo ha detto...

E' vero, sono felice che Viola sia tornata. Ero preoccupato, gli ultimi ad averla vista erano stati due vigili urbani, tratti in sospetto dal suo insolito aggirarsi intorno ad un semaforo di Viale dei Mille: scoprirono che si complimentava col semaforo tutte le volte che cambiava colore.

silviodulivo ha detto...

Buona questa.
C'è anche chi non cambia mai colore e ripete sempre la stessa cosa, assomiglia al nostro Bernhard, in un certo senso, è attratto irresistibilmente da questo blog, lo odia, ma non può farne a meno. Anche lui è stato forse maltrattato da piccolo? Lo prendevano tutti in giro a scuola?

Anonimo ha detto...

Vuoi dire che consideri Bernhard alla stregua di un semaforo rotto?

silviodulivo ha detto...

No, voglio dire che HV sembra avere i difetti di Bernhard (il commento precedente si riferiva al paragone tra il finto Bernhard, quello dell'intervista, e Homo Vulgaris) senza per questo mostrarne i pregi

Anonimo ha detto...

Io non sono di "bocca bona", come di dice - per l'appunto - a Firenze. Non bevo tutto quel che scrive una persona solo perchè mi è amica. Se c'è da criticare Silvio lo faccio o comunque credo lui sappia quando i suoi scritti mi lasciano perplessa e quando non toccano le mie corde. Ma l'intervista a Bernhard - checché se ne dica - è davvero notevole.
Un applauso a Silvio!

Florentina

Anonimo ha detto...

Tutto quel che so di Bernhard è che era austriaco e che è morto: non so quale sia il difetto e quale il pregio.
E' come se dicessi che il D'Olivo ha tutti difetti, ma non i pregi, di Giovanni Monaco.

viola ha detto...

Si,sono dovuta restare lontano da questo amato blog per motivi che non sto certamente ad elencare qui. So che la curiosità di H.V. è tanta ma questa volta dovrà tenersela,insieme alla sua spiritosaggine. Non è vero che compiaccio sempre silviodulivo,mi piace come scrive e in questa intervista l'ho trovato originale,divertente,fresco, diverso. Ormai H.V.è un disfattista per definizione,lo amiamo e lo odiamo per questo. Colgo l'occasione per salutare anche il severo, ma bonario, Homo Faber.
Sono felice di essere di nuovo con voi.
Viola

Homo Faber ha detto...

Spiegatemi un po'. Per chi, come me, non lo conosce, e dovesse farsene un'idea dall'intervista, questo Bernhard appare come uno psicotico incapace di articolare un discorso coerente e, presumibilmente, di scriverlo. Era nelle intenzioni di silviodulivo? È questo il motivo dei positivi apprezzamenti di Florentina e Viola? Perché silviodulivo continua a proporre autori che non sanno scrivere? E giacché ci siamo con le domande, a HV: chi cazzo è Giovanni Monaco (chiedo scusa a Florentina, ma anche in questo caso ritengo stilisticamente ineccepibile il rafforzativo volgare; però mi chiedo se il punto interrogativo non dovrebbe andare prima delle parentesi)?

Anonimo ha detto...

Io il punto interrogativo l'avrei messo subito dopo la domanda e prima ancora della parentesi, ma solo per istinto.
Le domande di HF sono più che legittime e rispondo a quella che mi riguarda: Giovanni Monaco era un mio compagno di scuola e questo frangente rappresenta l'apice della notorietà ch'egli abbia mai raggiunto.

Stranistranieri ha detto...

Ma devi finire il libro delle interviaste impossibili! Chi sarà il prossimo o la prossima?

Anonimo ha detto...

Secondo me il punto interrogativo va dopo la parentesi.

Florentina

Anonimo ha detto...

Stranistranieri non è stata molto attenta, infatti non ha capito che il problema del D'Olivo è proprio quello: finirne uno, non importa quale...
(nel caso, io gli consiglierei di finire prima quello sui cercatori d'oro della Forfora pesciatina, iniziato ai tempi del liceo)

Homo Faber ha detto...

La svolta! Dopo giorni e settimane passati a chiedermi perché HV si accanisse tanto con la forfora (sarà un parrucchiere, pensavo) il suo ultimo commento spalanca nuove prospettive: esiste forse un fiume di questo nome nelle cui acque silviodulivo potrebbe aver bagnato i suoi panni?

Anonimo ha detto...

Ah Homo faber... e fa uno sforzo! E che diamine! Il nostro amico racconta di discendere da probabili, e mai accertati, antenati pesciatini... da quelle parti scorre dell'acqua, non so se annoverabile nella categoria dei fiumi, che prende il nome di Forfora (l'ho appreso dall'enciclopedia multimediale, la stessa da cui Bush ha tratto il curriculum di Berlusconi)... e prova a fare due più due! Hai visto mai che fa quattro?
(scusa, ma quando ci vuole, ci vuole)

Homo Faber ha detto...

Il problema non è la matematica. Secondo HV nel delirante indovinello che ha fatto seguito alla delirante ricerca araldica, fra tanti nomi fasulli, avrei dovuto intuire che aveva un referente reale proprio il nome che più di tutti gli altri fasullo sembrava? Oppure tutti dovrebbero sapere che da Pescia passa la Forfora (se ci passa, ma non sembra: da quanto sono riuscito a scovare esiste una Val di Forfora ma non un fiume Forfora) e che il 26 agosto è S. Alessandro Martire?

Anonimo ha detto...

Il fatto è che non bisognerebbe mai fermarsi alle apparenze.

silviodulivo ha detto...

Vedo che anche in mia assenza avete continuato a becchettarvi(mi) un po'.
Homo Faber deve aver preso un po' troppo sole per dire che Bernhard non sa scrivere.
Anch'io sono per il punto interrogativo dopo la parentesi.
Anch'io sono d'accordo con HV sul problema conclusione-libro, ma non sul "non importa quale". Altrimenti avrei scarabocchiato ciò che mi passa per la mente pur di finire una qualsiasi cosa. Buona idea, comunque, stranistranieri: un libretto di interviste impossibili è mai stato scritto?

Anonimo ha detto...

Ben tornato, allora. Quello delle "interviste impossibili" rappresenta un genere già ampiamente esplorato, persino in programmi radiofonici. A me piace, a patto che gli "intervistati" non siano Hrabal, Bernhard eccetera.

Homo Faber ha detto...

"Per chi, come me, non lo conosce, e dovesse farsene un'idea dall'intervista, questo Bernhard appare come uno psicotico incapace di articolare un discorso coerente e, presumibilmente, di scriverlo. Era nelle intenzioni di silviodulivo?" Questo ha scritto HF e questo secondo silviodulivo significa affermare che Bernhard non sa scrivere.
Il colpo di sole nelle dispute letterarie non è un'argomentazione molto raffinata, e più adeguata pare alle discussioni del bar sport, ma ognuno fa quello che può, evidentemente.

silviodulivo ha detto...

Mah. Io leggo: "Perché silviodulivo continua a proporre autori che non sanno scrivere?" e da barsportman capisco: Bernhard non sa scrivere

Homo Faber ha detto...

Da bar sport era l'argomentazione offensiva e inconsistente. Il comprendonio è un'altra cosa. Devo ripetere che Bernhard non lo conosco? Se sa scrivere o no non lo posso sapere. Quindi ripeto anche la prima domanda: era nelle intenzioni di silviodulivo farlo apparire come un illetterato? E infine l'altra, più esplicitamente: se lo considera un illetterato, e come tale lo fa apparire, perché ce lo propone?

silviodulivo ha detto...

Vieni via, Homo Faber, sei troppo criticone per poterti permettere di essere anche permaloso! O l'uno o l'altro. L'hai detto: Hrabal e Bernhard non sanno scrivere, e ora che l'hai scritto le parole rimangono.
Forse Bernhard era un nevrotico ossessivo, forse. Sembra che tu abbia un'idea dello scrittore eccellente come uomo moralmente integerrimo (vedi discussione qualche tempo fa su Celine) e psicologicamente sano. Quando in realtà è assolutamente ammissibile che l'artista soffra di più o meno grandi turbe psichiche. Bernhard aveva probabilmente numerose ossessioni, e ne ha fatto uno dei suoi punti di forza.
Non so da dove si evince che era un illetterato. Non è così. Le interviste impossibili sono un gioco che faccio con gli scrittori che amo, può capitare che un lettore si faccia un'idea sbagliata dello scrittore, ma non bisogna prenderlo troppo sul serio, né addossarne la colpa al poveruomo che non può replicare.

Homo Faber ha detto...

Quando si dice prendere fischi per fiaschi. Ripeto: non ho mai letto una parola scritta da Hrabal o da Bernhard e non ho mai detto, né direi mai, che non sanno scrivere. All'epoca, se ben ricordo, dissi di non conoscere Hrabal e chiesi se era uno scrittore di serie A. Nell'ultima intervista silviodulivo mette in bocca a Bernhard dei discorsi sconclusionati con dei costrutti che in italiano sono considerati scorretti (per esempio l'uso transitivo del verbo ripugnare). Normalmente questo si fa se si vuol dare l'idea di una psiche instabile e di una scarsa competenza grammaticale. Mi sembra di capire che silviodulivo, anche se non ha risposto direttamente alla mia domanda, non ne avesse l'intenzione. Mi dispiace per lui e mi rallegro per Bernhard.

silviodulivo ha detto...

Alcuni pezzi del finto Bernhard sono presi da Bernhard (dalla traduzione di Bernhard, naturalmente) e riadattati. Forse anche quello con l'uso errato del verbo ripugnare, ma non ne sono sicuro perché non riesco a ritrovarlo. Altri errori?
Ho risposto alla domanda di HF scrivendo: "Non so da dove si evince che era un illetterato. Non è così." E quindi mi sembra di aver risposto.

daniela ha detto...

L'intervista si legge d'un fiato.. ed è un piacere leggerla!

Mi togliete una curiosità?

Ma l'homo faber, l'homo vulgaris e silvio d'ulivo sono la stessa persona?

Io non commento mai qui perchè i vostri commenti mi confondono e mi fanno pensare a un San Salvi virtuale... :-)

Anonimo ha detto...

E' quello che ho sempre sospettato anch'io, che il silviodulivo se la cantasse e suonasse da solo. E' tipico dei mitomani. Io credo che anche Viola sia in realtà silviodulivo.

silviodulivo ha detto...

Quest'ultimo commento dev'essere dell'Homo Vulgaris, infido uomo che crea scompiglio dappertutto.
Cara Daniela, perfino i colleghi della mia compagnia teatrale (sesamo e cartamo) mi hanno accusato di sdoppiamento della personalità, e di essere commentatore "multiplo" nel blog della compagnia, quindi non mi offende il tuo dubbio, visto che oltretutto non mi conosci. Homo Faber e Homo Vulgaris, e anche Viola e tutti gli altri commentatori sono per la maggior parte amici "reali" che perlopiù riconosco (mi sfugge solo qualche commentatore occasionale). Sono tutte persone che rendono più interessante il blog, spesso divertente (per me, almeno), con la controindicazione però che molti di quelli che si avvicinano ai commenti non lasciano traccia di sé perché non capiscono, o temono di non capire, neanche di che cosa si sta parlando.

Anonimo ha detto...

In realtà non sappiamo neanche noi di cosa parliamo. E' un nefasto segno dei tempi che viviamo, dal quale, però, non è immune neanche la nostra amica Daniela, che sul suo blog ha pubblicato un post sulla mutanda, e sulla lingerie in genere, del quale mi sfugge qualcosa. Forse i contenuti, che non conosco? O dietro lo pseudonimo di Daniela si nasconde la Monica Lewinsky?
(per chi non lo sapesse, a scanso di equivoci, la Lewinsky, una volta terminata la sua "mission" ala Casa Bianca, ha aperto un negozio di mutande, diversamente dalla Carfagna che invece è diventata ministro).

viola ha detto...

Come al solito Homo Vulgaris si diverte a fare il "simpatico", la provocazione è la sua arma letale. Conosco silviodulivo e non credo proprio che sia il tipo che si diverte a creare un blog e commentarselo personalmente. Comunque anch'io la penso come Daniela, è davvero difficile cercare di fare un commento, primo perchè sai già che verrai aggredito e fatto a brandelli, secondo pechè mi risulta incompensibile il linguaggio che si usa.
Viola

Anonimo ha detto...

Prova a commentare il post della Daniela sul suo blog...quello della mutanda.
HV

Homo Faber ha detto...

Che si possa confondere il mio stile spiraliforme e raffinato con le abborracciature del silviodulivo e con la "ruota libera" dell'HV mi indigna. Potrei querelarvi per diffamazione.

silviodulivo ha detto...

Io non mi sono offeso perché secondo me Daniela ha pensato che un silviodulivo, in grado di raggiungere le eccelse vette narrative di cui ha data ampia dimostrazione, poteva benissimo anche calarsi nelle vesti di uno scribacchino tronfio permaloso incomprensibile ai più e in quelle di un pennivendolo sbruffone impertinente logorroico.

Homo Faber ha detto...

Per la miseria! Che periodo lungo! Allora il mio soggiorno su questa terra (o su questo blog) non è stato del tutto inutile.

daniela ha detto...

Beh io infatti non volevo offendere nessuno, tantomeno Silvio di cui mi piace tanto la scrittura... solo che siccome vorrei commentare e non ci riesco esprimevo le mie perplessità al proposito, tutto qui.

Homo Vulgaris, cos'hai contro le mutande e contro il mio post? Non capisco cosa ti sfugga, è tutto così chiaro... il post è pubblicitario, innanzitutto. E poi è parte di me, come ogni cosa che scrivo sul mio blog. Non so quali siano i contenuti di cui parli, secondo me non manca proprio niente.

Anonimo ha detto...

I contenuti sono quelli che stanno dentro il contenitore (la lingerie)...che fatica!
Il post è pubblicitario? Allora avevo intuito giusto: dietro Daniela c'è davvero una Lewinsky.

daniela ha detto...

Credo che i miei contenuti siano praticamente perfetti, allora, caro HV (o dovrei dire HIV, visto che sei peggio di un virus?)

Riguardo la Lewinsky credo sia distante da me quanto tu dalla buona educazione.

Silvio, mi dispiace che i tuoi amici siano di questo stampo.

silviodulivo ha detto...

Ogni tanto, mi sembra, hanno degli sbalzi ormonali eccessivi

Anonimo ha detto...

Certo la Lewinsky non sarebbe capace di scrivere 168 righe, praticamente un poema, per illustrare i portenti di una mutanda, per il resto siete praticamente colleghe (anche lei vende mutande). Se una è capace di scrivere così tanto su di un pezzo di stoffa così piccolo, non dovrebbe avere nessun problema a commentare i post di questo blog...
sarà mica un tantino ipocrita, la simpatica Daniela?

"..se la mutanda è stretta non sarà una buona giornata. Se è triste, rovinata, consumata, trasmetterà il suo malessere a tutti gli strati successivi. Se è scomoda farà pensare troppo a sé, e troppo poco al resto.
Poi c'è giornata e giornata. C'è quella adatta al pizzo sexy e alla trasparenza, quella che si accontenta del cotone profumato, quella fatta apposta per le imbottiture mirate.." (Daniela)

daniela ha detto...

Ipocrita, perchè?

Questo è l'unico blog del mio blogroll che non commento quasi mai, un motivo ci sarà e l'ho appena illustrato.

HV, io non vendo mutande. Ho solo fatto pubblicità a una casa che le vende e in cambio ho ricevuto un sacco di roba gratis, non ci vedo nessuna amoralità.

Comunque non voglio litigare, facciamo pace? Alla fine mi state simpatici, nonostante tutto. :-)

Anonimo ha detto...

Anche tu sei simpatica ma le cose vanno chiarite: chiunque può passare di quì, come da altri blog, e lasciare i commenti che ritiene, se lo ritiene, viceversa sono affari suoi. L'ipocrisia sta nell'imputare ad altri la propria, lamentata, "impossibilità" a farlo. Questo vale anche per qualcun altro di cui non faccio il nome: Viola.
Quest'idea malsana, incautamente accreditata anche dal silvioladulivo, è la stessa che presiede il processo di degenerazione morale e politica in atto nel nostro paese: è devastante.

viola ha detto...

Infatti, caro Homo Vulgaris, anche se con un po' di fatica, i miei commenti li faccio quasi sempre!
Viola

daniela ha detto...

Infatti non lamentavo l'impossibilità, lamentavo la difficoltà. :-)

Quando si entra in una sorta di clan, ci si sente sempre ghettizzati... ecco, la sensazione è questa, e non credo di essere l'unica a provarla se i commenti sono così esigui.

Non conosco Viola, ma da quanto ho letto mi sembra sia della stessa idea.

Saluti a tutti gli HOMINES e a Silvio!