mercoledì 6 agosto 2008

Corso e vacanza

Sette scrittori, più uno, e una casa di campagna, tre insegnanti, una comica, una viaggiatrice, un giornalista, un'editrice, due impiegati.
Un corso e una vacanza, la scrittura la mattina e le passeggiate del pomeriggio, talvolta i concerti la sera o un branco di daini la notte.
Cechov e Carver, Flannery O' Connor e sua zia, Agota Kristof, Cassola e Flaiano.
Incipit ed esercizi di stile, il dialogo, il discorso indiretto, i personaggi, il bozzetto narrativo, la teoria e le esercitazioni. E le correzioni.
La camera troppo piccola, la colazione sulla campagna toscana, il farro tutte le sere, le barzellette.
Il prete showman, non c'è movimento, l'altare fa cacare.
Il pranzo finale e la foto di gruppo.
Saluti e baci e vediamoci presto.
Fine..
(piccoli appunti dal primo corso di scrittura creativa in Casentino)

30 commenti:

Anonimo ha detto...

Proporrei di ripeterlo in uno chalet del Trentino, in una casa sul lago di Como,in un appartamento a Firenze, in un casolare della Maremma, in una pagoda Thailandese, in un bungalow ai Caraibi o nel giardino di casa mia. L'importante è ripeterlo.
Fabiola

Anonimo ha detto...

A Juantanamo.

Anonimo ha detto...

Sono proprio appunti piccoli piccoli,miseri direi.
Se un corso di scrittura creativa deve servire a scrivere espressioni volgari e blasfeme sull'altare,dove ogni giorno si rinnova il sacrificio di Cristo (a proposito è morto e risorto anche per te),se deve servire a questo, allora ti dico francamente preferisco essere schematico.
Iacopo

silviodulivo ha detto...

Il post misero misero è una imitazione di "Che cosa si incontra con maggior frequenza nei romanzi, racconti, ecc.?" di Cechov. Ho trasposto gli elementi dello scrittore russo inserendo alcune cose venute fuori al corso, perlopiù comprensibili ai partecipanti. Peccato che Cechov non possa dirci che cosa ne pensa.
La frase che giudichi blasfema è di don Luigi, al quale erano state chieste notizie sull'altare della chiesa di Romena. Lui non ha partecipato al corso e non gli abbiamo insegnato noi a parlare così.

Anonimo ha detto...

Non so se questo Don Luigi è italiano,se fosse straniero potrebbe aver frainteso un'espressione italiana volgare,se è italiano mi chiedo che tipo di prete sia.
Tu comunque potevi risparmiarti di riportare tale frase,che, ripeto, è solo blasfema e non è indice di creatività.
Inoltre se certe cose sono comprensibili solo ai partecipanti o si chiariscono o non si mettono in rete.
Ciao
Jacopo

silviodulivo ha detto...

E' toscano e non ti sarà difficile sapere qualcosa di lui.
Se ho messo quella frase è perché non mi è parsa blasfema, ma indicativa del suo modo di fare (showman, ho scritto).
Non credo che sia obbligatorio chiarire tutto quello che si mette in rete. Ho scritto degli appunti che mi sono sembrati significativi. Tu hai chiesto delucidazioni su una frase, forse altri vorranno sapere altre cose (benché, di questi tempi, i blog siano poco praticati).
Comunque, Iacopo (o Jacopo?): benvenuto nel blog dei commentatori critici (non sei il primo).

Anonimo ha detto...

Romena: la pieve dei cani sciolti.
Per saperne di più http://www.romena.it/Fraternita/Citazioni/Jesus.htm
Fabiola

Homo Faber ha detto...

Il Silviodulivo avrebbe potuto inserire due punti dopo "il prete showman" per indicare che si trattava di una citazione. Lo imparerà nel prossimo corso? Oppure doveva essere proprio così, per lasciarci nel dubbio e rappresentare l'ambiguità con la quale spesso la realtà si presenta ai nostri occhi (roba da corso avanzato)? Non ha dubbi invece lo Jacopo, neppure sui misteri più inverosimili, e ci fa pensare (nonché sperare) che ci stia prendendo per le mele.

silviodulivo ha detto...

Il mio post non è un esempio di cronaca fedele e dettagliata. Nessuna pretesa in questo senso. E quindi sì, erano preferibili i due punti e le virgolette ma a quel punto avrei potuto anche rifare tutto da capo.
Jacopo si è dileguato. Non credo che ci volesse prendere in giro.

Anonimo ha detto...

I chierichetti sono dei giovani aspiranti preti che passano l'infanzia come sudditi del proprio parroco nella speranza che questo li prenda come propri adepti e li renda a loro volta dei sacerdoti.

Il chierichetto è il punto più basso della gerarchia ecclesiastica.

Caratteristiche fisiche:
Solitamente i chierichetti sono dei ragazzini leggerissimamente microcefali (motivo per cui dispongono di un'intelligenza insolitamente scarsa per un essere umanoide), e sono facilmente riconoscibili ad occhio nudo per alcuni tratti somatici distintivi e anche per la loro divisa da ritardati. Fisicamente, i chierichetti sono di solito obesi o in grave sovrappeso, e comunque, anche nei rarissimi casi in cui ciò non avvenga, sono di gran lunga più brutti di qualsiasi moccioso loro coetaneo. Oltre a questo, va detto che molti chierichetti sono pesantemente orbi, e per ovviare a questa loro cecità quasi totale acquistano degli occhialini con lenti ultraspesse con le lunette alla Filini e montature dagli improponibili colori fluorescenti che li fanno sembrare dei cuccioli di Giampiero Mughini. A causa di questo loro aspetto imbarazzante, che li rende molto simili al gobbo di Notre Dame, vengono completamente ignorati dalle loro amichette e compagne di classe. Questa opprimente situazione fa crescere lentamente nella loro piccola mente il sospetto di essere degli sfigati, e quindi, rassegnandosi a un futuro senza figa, decidono di prendere la via del clero fin da piccoli, nella speranza di incontrare qualche prete pedofilo che gli faccia conoscere il fantastico mondo del sesso (in effetti è quello che succede nella maggior parte dei casi). cfr "Nonciccloppedia"

silviodulivo ha detto...

E che c'entra?
Silvio

Stranistranieri ha detto...

Farò un commento un po' bacchettone: Ai miei tempi! Eh, signora mia, cosa bisogna sentire!
Non c'è più religione!
Ed esclamando esclamando ritorno nel Casentino.

Anonimo ha detto...

WENDELL P. BLOOYD (Un blasfemo)

"Prima mi incastrarono con l'accusa di condotta immorale,
non c'era alcuno statuto sulla blasfemia.
Poi mi rinchiusero come pazzo
dove fui picchiato a morte da una guardia cattolica.
La mia offesa era questa:
dicevo che Dio mentì ad Adamo, e lo destinò
a trascorrere una vita da stolto,
ignorando che al mondo c'è il male così come c'è il bene
E quando Adamo mise nel sacco Dio mangiando la mela
E vide oltre la menzogna,
Dio lo cacciò fuori dall'Eden per impedirgli di cogliere
il frutto della vita immortale.
Cristo Santo, voi gente di buon senso,
ecco quello che Dio stesso dice nel libro della Genesi:
"E il Signore Iddio disse: ecco che l'uomo
è diventato uno di noi" (un po' d'invidia, vedete)
"a conoscere il bene e il male" (la bugia che-tutto-è-bene smascherata)
"E allora, perchè non allungasse oltre la mano a prendere
e mangiare anche dall'albero della vita, e non vivesse in eterno:
per questo il Signore Iddio lo scacciò dal giardino dell'Eden".
(La ragione per cui, credo, Dio crugifisse Suo Figlio
per tirarsi fuori da quel brutto pasticcio, è che è proprio da par Suo)"

Homo Faber ha detto...

Ora, il popolo ebraico è un popolo interessante che ha sviluppato una propria mitologia non priva di fascino. Il problema è che ci è rimasto legato e continua ancor oggi a crederci. C'è di peggio. Ci sono i popoli "occidentali" che hanno irriso, in nome della ragione, alla mitologia greca e romana ed hanno accolto quella ebraica come parola divina. Trovarvi delle contraddizioni è perfino troppo facile, e viene da chiedersi se vale la pena di perderci del tempo. Il dio degli Ebrei, e quindi della Bibbia, è effettivamente invidioso, permaloso, crudele e soprattutto ingiusto. Passato al vaglio della filosofia greca per diventare il dio dei cristiani ha perso tali caratteristiche che restano comunque rintracciabili nel testo. A me, sinceramente, fa un po' uggia parlarne, ma ogni tanto non è male ricordarlo, quindi: complimenti a HV.

Anonimo ha detto...

Non sono scomparso, ma ho un lavoro e una famiglia tante altre cose da fare e tanti altri scritti da leggere. Vedo che il mio intervento ha contribuito ad arricchire la creatività di Strani Stranieri e soprattutto ha indotto Homo Vulgaris ed Homo Faber a dissertare di teologia nella maniera che è loro più congeniale.
Rispetto tutte le idee,ma temo che,nonostante la creatività,non resterà traccia del loro "pensiero" per le generazioni future.Sono comunque lieto di aver suscitato un sì approfondito e illuminante dibattito che fa comprendere senza equivoci l'educazione,la formazione e la personalità di questi due personaggi, che, poverini, devono aver sofferto molto da piccoli.E scusate se non sono creativo. Jacopo

Anonimo ha detto...

“Suoi sudditi, perché battezzati”. Con queste parole, il 25 ottobre 1958, la Corte d’appello di Firenze assolveva il vescovo di Prato, che aveva denigrato pubblicamente due giovani, da poco sposati civilmente.
Il 25 ottobre 2008, a cinquant’anni di distanza, l’UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti) organizza una Giornata dello sbattezzo. ‘Sbattezzo’ significa cancellazione degli effetti civili del battesimo, ossia l’elementare diritto, stabilito da un provvedimento del Garante per la privacy, di non essere più considerati dallo Stato come “sudditi” della Chiesa, “obbedienti” e “sottomessi” alle gerarchie ecclesiastiche.
Le ragioni per uscire dalla Chiesa Cattolica possono essere diverse: coerenza con i propri principi, protesta perchè discriminati in quanto gay, donne o ricercatori, rivendicazione della propria identità di ateo o agnostico. Oppure la semplice onestà intellettuale di dire “non sono più dei vostri”.

Homo Faber ha detto...

Chi non crede nelle evidenti baggianate bibliche ha sofferto da piccolo. Eccezionale questo Jacopo, esperto di psicologia infantile, oltre che profondo conoscitore di ciò che accade sugli altari (forse anche di ciò che accade nelle sacrestie) e veggente illuminato, già informato di ciò che penseranno le generazioni future. Tengo soltanto a precisare che non ho nulla a che fare con il corso di scrittura creativa: per me di creatori è troppo anche uno e se ne può fare a meno. Invece giurerei che lo Jacopo è per il disegno intelligente.

Anonimo ha detto...

Fate copia/incolla. Sentite com'è bella.

http://www.youtube.com/watch?v=Qu3SX1gVX7M

Florentina

Anonimo ha detto...

Fabrizio De André trasse ispirazione dalle poesie di Edgar Lee Masters per il suo album "Non al denaro, non all'amore né al cielo", mentre Francesco Guccini lo ha citato nella sua "Canzone per Piero".
Nel 2006 l'"Antologia di Spoon River" venne raccontata per immagini grazie all'opera del fotografo statunitense William Willinghton che si recò per primo nei luoghi dell'Illinois dove era stata ambientata. Le fotografie realizzate sono state raccolte nel libro "Spoon River, Ciao" accompagnate da testi inediti di Fernanda Pivano (che, ricordiamolo, per prima tradusse "L'Antologia di Spoon River" quando era considerato reato grave, dal regime fascista, tradurre testi di letteratura americana).

Anonimo ha detto...

Vada per la comica e la viaggiatrice, vada anche per i tre insegnanti (che cominciano ad essere troppi) e i due impiegati (comincio a sogghignare); all'editrice mi sovviene un risolino, al giornalista mi spancio dalle risate: aha aha aha aha!

Electrico

Anonimo ha detto...

Come bastardo scacciato nel deserto mi posso permettere di dire alcune cose:
1) Dio non esiste!
2) Se anche esistesse come principio creatore non è detto che sia quello della tradizione biblico/cristiana o di qualsiasi altra tradizione religiosa.
3)Se anche appartenesse a una qualche tradizione religiosa, parlando dei cristiani, in molti punti il pensiero che si è venuto sedimentando nei secoli a partire dai Padri della Chiesa, in molti punti contraddice il pensiero e le azioni di Gesù come sono note e non smentite dai Vangeli Apocrifi (celibato e castità, possesso di ricchezza, pena di morte, fondamentale dignità di ogni essere umano, proselitismo e rispetto di altri credi e confessioni o anche di chi non ha nessun credo o confessione).
A proposito, la blasfemia vale per i credenti, non essendo io credente e non esistendo una religione di stato questa credo che sia una categoria inesistente.

Ismaele

Anonimo ha detto...

E' in gamba, sai, legge Edgar Lee Masters...

Florentina

Anonimo ha detto...

...lo sospettavo.

Anonimo ha detto...

Perchè tanto livore? (Complesso di colpa represso? Mi immagino le vostre risate) Io.da uomo libero, non mi permetterei mai di ridicolizzare e offendere per il loro credo musulmani ,induisti buddisti,taoisti..., nè tanto meno mi permetterei di bestemmiare Allah, Maometto, Budda ,la Trimurti, Manitù...,perciò da cristiano cattolico rivendico il diritto di considerare blasfeme certe espressioni volgari. Se poi Silvio D' Ulivo e tutti voi non le considerate blasfeme affari vostri.
I miei interventi hanno suscitato molta acrimonia. Contro di me,ma io sono nulla e sopravviverò.
Contro la Chiesa ,ma nel corso degli anni ha avuto attacchi molto più virulenti da persone più potenti e più autorevoli, ha sopportato anche gli sbagli dei suoi membri, laici ed ecclesiatici più o meno importanti come quel prete del corso ,che se non altro ha mancato di prudenza. Eppure la Chiesa da 2000 anni è sempre lì ,santa perché di istituzione divina e peccatrice,perchè i suoi membri appartengono al genere umano, debole per natura.
Contro il Creatore, che è indifendibile, nel senso che non ha bisogno di essere difeso. E Lui non lo chiede : chiede di avere fiducia in Lui Nient'altro.
Polemizzate pure, ironizzate quanto volete, non mi sposterete di un millimetro dalle mie convinzioni.
Jacopo

Anonimo ha detto...

"Er battesimo civile"
Trilussa, 1912, da "I sonetti"

Pè nun faje er battesimo davero,
ho battezzato la pupetta mia
cór vino de Frascati all’osteria,
davanti a ’no stennardo rosso e nero.

Zi’ Pippo, l’oste, come un prete vero,
pijò la pupa, la chiamò Anarchia,
e biastimò la Vergine Maria
per un riguardo ar libbero pensiero;

doppo du’ o tre bevute, er comparetto,
a cavallo a ’na botte de Frascati,
ce fece un… verso, e recitò un sonetto;

mentre la pupa, ner vedé ste scene,
pareva che guardasse l’invitati
come pe dije: - Comincíamo bene!

Anonimo ha detto...

Papa: "Servono politici cattolici"

Lo ha detto Benedetto XVI durante la messa celebrata oggi a Cagliari, davanti al Santuario di Nostra Signora di Bonaria a Cagliari. Centomila fedeli. In prima fila, il presidente del Consiglio Berlusconi.

Anonimo ha detto...

Circa i delitti più gravi
riservati alla Congregazione per la dottrina della fede.

18 maggio 2001

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, Lettera Ad exequendam. Inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e gerarchi interessati, circa i delitti più gravi riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001: AAS 93(2001), 785-788.




La Lettera apostolica in forma di motu proprio di Giovanni Paolo II Sacramentorum sanctitatis tutela del 30.4.2001 (cf. nn. 575-580) rispondeva al preciso scopo di "definire più dettagliatamente sia ‘i delitti più gravi commessi contro la morale e nella celebrazione dei sacramenti’, per i quali la competenza rimane esclusiva della Congregazione per la dottrina della fede, sia anche le norme processuali speciali ‘per dichiarare o infliggere le sanzioni canoniche’". Le Norme sono contenute in questa successiva Lettera. Riguardo alla definizione dei "delitti più gravi", la principale novità riguarda la pedofilia, ovvero "il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età" (prima erano 16). Riguardo invece alle novità procedurali, i vescovi svolgeranno indagini preliminari e segnaleranno i casi alla Congregazione, la quale deciderà se lasciare la causa agli stessi ordinari o avocarla a sé: i procedimenti di questo genere, inoltre, sono soggetti al segreto pontificio.

***

Circa i delitti più gravi
riservati alla Congregazione per la dottrina della fede

18 maggio 2001

Per l'applicazione della legge ecclesiastica, che all'art. 52 della Costituzione apostolica sulla curia romana dice: "[La Congregazione per la dottrina della fede] giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano a essa segnalati e, all'occorrenza, procede a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio", era necessario prima di tutto definire il modo di procedere circa i delitti contro la fede: questo è stato fatto con le norme che vanno sotto il titolo di Regolamento per l'esame delle dottrine, ratificate e confermate dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con gli articoli 28-29 approvati insieme in forma specifica (2).

Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare "i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti", per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere "a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche", poiché l'istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant'Offizio il 16 marzo 1962, (3) doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici.

Dopo un attento esame dei pareri e svolte le opportune consultazioni, il lavoro della Commissione è finalmente giunto al termine; i padri della Congregazione per la dottrina della fede l'hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell'infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico. Tutte queste cose sono state dal sommo pontefice approvate, confermate e promulgate con la lettera apostolica data in forma di motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela.

I delitti più gravi sia nella celebrazione dei sacramenti sia contro la morale, riservati alla Congregazione per la dottrina della fede, sono:
- I delitti contro la santità dell'augustissimo sacramento e sacrificio dell'eucaristia, cioè:
1° l'asportazione o la conservazione a scopo sacrilego, o la profanazione delle specie consacrate: (4)
2° l'attentata azione liturgica del sacrificio eucaristico o la simulazione della medesima; (5)
3° la concelebrazione vietata del sacrificio eucaristico assieme a ministri di comunità ecclesiali, che non hanno la successione apostolica ne riconoscono la dignità sacramentale dell'ordinazione sacerdotale; (6)
4° la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l'altra nella celebrazione eucaristica, o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica; (7)

- Delitti contro la santità del sacramento della penitenza, cioè:
1° l'assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo; (8)
2° la sollecitazione, nell'atto o in occasione o con il pretesto della confessione, al peccato contro il sesto comandamento del Decalogo, se è finalizzata a peccare con il confessore stesso; (9)
3° la violazione diretta del sigillo sacramentale; (10)

- Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età.



Al Tribunale apostolico della Congregazione per la dottrina della fede sono riservati soltanto questi delitti, che sono sopra elencati con la propria definizione. Ogni volta che l'ordinario o il gerarca avesse notizia almeno verosimile di un delitto riservato, dopo avere svolte un'indagine preliminare, la segnali alla Congregazione per la dottrina della fede, la quale, a meno che per le particolari circostanze non avocasse a sé la causa, comanda all'ordinario o al gerarca, dettando opportune norme, di procedere a ulteriori accertamenti attraverso il proprio tribunale. Contro la sentenza di primo grado, sia da parte del reo o del suo patrono sia da parte del promotore di giustizia, resta validamente e unicamente soltanto il diritto di appello al supremo Tribunale della medesima Congregazione.

Si deve notare che l'azione criminale circa i delitti riservati alla Congregazione per la dottrina della fede si estingue per prescrizione in dieci anni (11). La prescrizione decorre a norma del diritto universale e comune (12): ma in un delitto con un minore commesso da un chierico comincia a decorrere dal giorno in cui il minore ha compiuto il 18° anno di età.

Nei tribunali costituiti presso gli ordinari o i gerarchi, possono ricoprire validamente per tali cause l'ufficio di giudice, di promotore di giustizia, di notaio e di patrono soltanto dei sacerdoti. Quando l'istanza nel tribunale in qualunque modo è conclusa, tutti gli atti della causa siano trasmessi d'ufficio quanto prima alla Congregazione per la dottrina della fede.

Tutti i tribunali della Chiesa latina e delle Chiese orientali cattoliche sono tenuti a osservare i canoni sui delitti e le pene come pure sul processo penale rispettivamente dell'uno e dell'altro Codice, assieme alle norme speciali che saranno date caso per caso dalla Congregazione per la dottrina della fede e da applicare in tutto.

Le cause di questo genere sono soggette al segreto pontificio.

Con la presente lettera, inviata per mandato del sommo pontefice a tutti i vescovi della Chiesa cattolica, ai superiori generali degli istituti religiosi clericali di diritto pontificio e delle società di vita apostolica clericali di diritto pontificio e agli altri ordinari e gerarchi interessati, si auspica che non solo siano evitati del tutto i delitti più gravi, ma soprattutto che, per la santità dei chierici e dei fedeli da procurarsi anche mediante necessarie sanzioni, da parte degli ordinari e dei gerarchi ci sia una sollecita cura pastorale.

Roma, dalla sede della Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001.

+ Joseph card. Ratzinger, prefetto
+ Tarcisio Bertone, SDB, arc. em. di Vercelli, segretario



Note

1) IOANNES PAULUS II, Const. apost. Pastor bonus de romana curia, 28.6.1988, art. 52: AAS 80(1988), 874: EV 11/884.

2) CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI, Agendi ratio in doctrinarum examine [regolamento per l'esame delle dottrine]. 29.6.1997: AAS 89(1997), 830-835: EV 16/616-644.

3) SUPREMA SACRA CONGREGATIO SANCTI OFFICII, Instr. Crimen sollicitationis ad omnes patriarchas, archiepiscopos, episcopos aliosque locorm ordinarios " etiam ritus orientalis ": De modo procedendi in causis sollicitationis [a tutti i patriarchi, arcivescovi, vescovi e agli altri ordinari dei luoghi "anche del Rito orientale"; "Procedimento nelle cause di sollecitazione"], 16.3.1962. Tipografia poliglotta vaticana 1962.

4) Cf. Codex Iuris Canonici [Codice di diritto canonico] (CIC), can. 1367: Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium [Codice dei canoni delle Chiese orientali] (CCEO), can. 1442. Cf. et pontificium consilium de legum textibus interpretandis. Responsum ad propositum dubium [anche Pontificio Consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi. Risposta al dubbio] Utrum in can. 1367 CIC. 4.6.1999 [3.7.1999]: AAS 91(1999). 918: EV 18/1259-1266.

5) Cf. CIC cann. 1378 § 2 n. 1 e 1379: CCEO can. 1443.

6) Cf. CIC cann. 908 e 1365; CCEO cann. 702 e 1440.

7) Cf. CIC can. 927.

8) Cf. CIC can. 1378 § 1: CCEO can. 1458

9) Cf. CIC can. 1387: CCEO can. 1458.

10) Cf. CIC can. 1362 § 1 N.1: CCEO can. 1152 § 2 n.1.

11) Cf. CIC can. 1388 § 1: CCEO can. 1456 § 1

12) Cf. CIC can. 1362 § 2: CCEO can. 1152 § 3

Anonimo ha detto...

Un milione e una coppa d’oro massiccio e pietre preziose: tanto doveva costare ai cittadini sardi accogliere il rappresentante di un dio in terra a Cagliari. Ma la Chiesa non era soddisfatta e ne ha chiesti altri 400.000 subito erogati dalla Regione.

Se foste il governatore della Regione Sardegna cosa fareste con un milione e quattrocentomila euro per la collettività? Be’, potreste cominciare con il rimettere a posto le infrastrutture dell’isola, come strade e ferrovie. Magari concludere gli infiniti lavori della strada statale 131 che collega Cagliari al nord dell’isola. O mettere in sicurezza la 195 dove cittadini e turisti trovano la morte ogni anno (il bassista di Carmen Consoli morì dopo un concerto nel 2006). Oppure costruire nuovi reparti negli ospedali sardi, potenziare il centro del microcitemico (giusto per aiutare a debellare le malattie endemiche dei sardi). Magari aiutare i 350 mila poveri della Sardegna con strutture e accoglienza. Con un milione e quattorcentomila euro si potrebbero creare circa 30 borse di studio triennali per dottorati di ricerca. O se non vi piace l’approccio samaritano magari preferite un potenziamento delle strutture turistiche, culturali o di energia alternativa come eolico e fotovoltaico?

SOLDI REGALATI - Insomma alla Sardegna di certo non mancano le cose da migliorare o da valorizzare. Invece quel milione di euro come è stato speso? Il 7 Settembre quella somma di euro è scomparsa in meno di 10 ore. Come? Semplice: la Regione Sardegna ha devoluto un milione di euro alla Curia Arcivescovile della Diocesi di Cagliari per accogliere per dieci ore Papa Ratzinger per l’evento definito “Il Papa in Sardegna”. Che siate cristiani protestanti o ortodossi, musulmani, ebrei, indù, buddisti, non credenti o appunto cattolici non fa differenza. I vostri soldi sono stati spesi per il capo della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Non solo, ma i soldi sono stati gestiti dalla Diocesi cagliaritana e non dalla stessa Regione. In pratica sono stati regalati dei soldi pubblici a fondo perduto e senza ricevuta dei pagamenti ad una organizzazione di parte. Un po’ come se per accogliere Bill Gates la Regione chiedesse alla stessa Microsoft di organizzare l’evento.

SOBRIETÀ - Come sono stati spesi questi soldini? Sicurezza, trasporti (come se il Papa non disponesse di ingenti somme per queste due spese!), una serie di maxischermi per riprendere l’evento e soprattutto un calice d’oro massiccio di 1,5 Kg tempestato di pietre preziose. Oro sardo ovviamente (miniera di Furtei, l’unica miniera d’oro italiana) e al prezzo attuale dovrebbe costare intorno ai 25000 euro (solo l’oro puro, poi per le pietre e la lavorazione la cifra sale vertiginosamente). La coppa dell’ “umile operaio nella vigna delSignore” è stata battezzata il “Calice dei Sardi” giusto per ribadire che è stato pagato con le tasse dei sardi. Una sorta di Santo Graal da cui Ratzinger berrà il vino durante la messa. Probabilmente nessuno dei protagonisti ha mai visto Indiana Jones nella scena in cui sceglie il Graal di legno e imparato qualcosa da questa.

NON BASTA - Ma non è finita qui, perché l’Arcivescovo Mani oltre ad aver speso tutti i soldi donatigli dalla Regione, senza alcun pudore ha chiesto ulteriori 400.000 euro per i palchi e le infrastrutture. Con la Deliberazione n. 44/43 del 6.8.2208 la Regione Sardegna, con firma Renato Soru, ha regalato, senza chiedere conto di dove fosse finito l’altro milione di euro, altri 400.000 euro. Non osiamo chiedere quanto avranno speso Comune e Provincia di Cagliari. La città ovviamente è stata sequestrata ai cittadini e blindata. Tutte le vie principali del centro chiuse per tutta la giornata fin dalla notte precedente.

NESSUNA PROTESTA - Ma, ci chiediamo, davvero c’è bisogno di così tanto denaro per accogliere una personalità importante come il Papa? Davvero bisogna sequestrare una città (e denaro!) ai sardi per dieci orette di percorso in papamobile? Il fatto che il governatore Soru (Partito Democratico e inventore di Tiscali) abbia donato questo denaro, il suo uso smodato e volgare, dato a occhi chiusi ad una organizzazione di parte, il fatto che venga patrocinata da forze armate, polizia, vigili del fuoco e da tutte le istituzioni che dovrebbero essere superpartes, non turba gli animi di alcuno in Sardegna. A parte qualche timida protesta di qualche anticlericale in rete, nessuno tra politici o giornali si è opposto o ha protestato. Tutto questo spreco nella Sardegna del 2008 non fa scandalo. Tra i kit in vendita a 4 euro con magliettina, cappellino e bandierine dello Stato del Vaticano e l’immagine di Ratzinger riflessa su tutte le tv e i giornali sardi per settimane, tutti i sardi vedranno i loro soldi scendere dal calice d’oro direttamente sulla bocca del Papa. E in rete qualcuno difende lo spreco di denaro pubblico dicendo che è ora di dire basta a questo “pauperismo d’accatto”! E già, la Chiesa per troppi anni si è vestita di sandali e abiti stracciati: è giunta l’ora di voltare pagina.

Fabrizio Sitzia

Anonimo ha detto...

ROMA - Sabina Guzzanti indagata per vilipendio contro il Papa. La procura di Roma chiederà al ministro della Giustizia di procedere contro l'attrice per le parole su Benedetto XVI pronunciate l'8 luglio scorso durante il "No Cav Day" in piazza Navona. Il procuratore Giovanni Ferrara e il pm Antonello Racanelli hanno invece chiesto al gip di archiviare la posizione di Beppe Grillo, che aveva attaccato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: quella del comico genovese era satira. La prima reazione è di Antonio Di Pietro, che del No Cav Day fu tra i primi animatori: "Solo ai tempi dell'olio di ricino chi la pensava diversamente finiva in galera".

Anonimo ha detto...

Giordano Bruno
Trilussa, 1909, da I sonetti

Fece la fine de l’abbacchio ar forno
perchè credeva ar libbero pensiero,
perchè si un prete je diceva: - È vero -
lui rispondeva: - Nun è vero un corno! -

Co’ quel’idee, s’intenne, l’abbruciorno1,
pe’ via ch’er Papa, allora, era severo,
mannava le scommuniche davero
e er boja stava all’ordine der giorno.

Adesso so’ antri tempi! Co’ l’affare
ch’er libbero pensiero sta a cavallo
nessuno pò fa’ più quer che je pare.

In oggi co’ lo spirito moderno,
se a un Papa je criccasse2 d’abbruciallo
pijerebbe l’accordi còr Governo.