Tanganica
venato, chiaro, docile al lavoro,
non molto caro, mentre il tuo fratello
noce nostrale costa quanto l’oro.
E questo è il tuo peccato, il tuo rovello,
ché alfin ti trovi in casa di coloro
che non vogliono te, vogliono quello
ch’è d’alto prezzo e quindi dà decoro.
Sotto le mani del lucidatore
macchiato, contraffatto, convertito
cambi fisionomia, cambi colore,
com’io che fin da sempre ho preferito
alla mia voce, ai gesti ed al candore
la menzognera immagine di un mito.
Grazie a Homo Faber per avermi inviato il sonetto. Aspetto i commenti dei lettori! Silvio
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