mercoledì 14 maggio 2008

Indovinello dell'Homo Vulgaris

Silvius Tullius Oleaceo fu una delle più importanti figure di tutta l’antichità pesciatina. Fu filosofo, scrittore latino e uomo politico nell’ultimo periodo della Repubblica della Forfora, nel primo secolo ante era volgare. Del suo pensiero filosofico non ci sono giunti che pochi frammenti ma, in compenso, confusi. Probabilmente a causa del lungo black-out, durato quasi un secolo, che si è abbattuto intorno alla sua opera dopo la tragica morte dell’ultimo degli studiosi che se ne stava occupando, Franz Joseph Krankl, trovato morto spiaccicato, a Vienna, ai piedi dello Steffel. Fu lì trovato, dagli spazzini che si apprestavano al lavoro, all’alba del 28 aprile 1913: nella sua bocca fu rinvenuto un biglietto appallottolato con su scritto “Ich habe nicht eine stock verstanden” (che in italiano vuol dire: “non ci ho capito una mazza !”). Quel tragico accadimento scosse profondamente la comunità accademica internazionale, soprattutto perché richiamò alla mente altre recenti morti avvenute in circostanze analoghe. Si cominciò a parlare di “sindrome dell’Ulivo”, e sul filosofo-scrittore pesciatino cadde l’oblìo. Oggi, un rinnovato interesse sembra accendersi in seguito al ritrovamento di un suo scritto finora sconosciuto, “Memorie di un vespasiano”, che nuova luce potrebbe gettare sulla vita e l’opera di quest’autore. Tuttavia, se della sua vita sappiamo ancora poco, molto sappiamo invece della sua fine. Tutto cominciò (quando si dice “l’inizio della fine”!) allorché Silvius Tullio Oleaceo prese la decisione di aprire, a Pescia, una sua scuola di Retorica. Invano i suoi genitori (brave persone e onesti lavoratori!) cercarono di dissuaderlo dall’idea, di spiegargli che la pensione è importante, che molto meglio sarebbe stato un posto nella Pubblica Amministrazione… pochi sesterzi, ma sicuri! Molti Retori avevano fatto una brutta fine, la cosa sfociava sempre in politica e, quindi, in un mare di guai. Ma non ci furono ragioni né sentimenti, Silvius era ostinatamente deciso nel suo intento: prese in affitto un capannone nella dismessa zona industriale e cominciò ad arredarlo per accogliervi i suoi futuri discepoli. Né valsero a scoraggiarlo i moti d’ilarità e derisione che sguaiatamente scoppiarono all’interno dell’Ordine dei Retori. Fra questi, il più infido di tutti, non a caso soprannominato l’Homo Vulgaris, arrivò persino a sganasciarsi dalle risate, pancia a terra battendo, come un forsennato, pugni e piedi sul selciato proprio di fronte alla futura scuola del filosofo. Chi era mai questo Silvius che aveva l’ardire, la faccia tosta e l’incoscienza di sfidare cotàli maestri? E con quel nome, poi…! Più in grado di evocare immagini di vita pastorale, piuttosto che la fine Arte dell’Oratoria, del “docere et probare”, “delectare” e “movere”! Critiche e derisioni che avrebbero demoralizzato, fino a tramortire, gli spiriti più corazzati. Ma non il giovane ed ingenuo Silvius, che soleva rispondere con un semplice: “Io tiro innanzi”. Sappiamo che egli non ebbe mai mire o ambizioni politiche personali, ma un preciso e chiaro progetto politico-civile che denominò, con la modestia che lo contraddistingueva, semplicemente “L’Ulivo”. Al centro del progetto c’era la creazione dell’ “Homo Novus”, colui che avrebbe liberato il popolo dalla Tirannia del Potere. Per la verità non sono mai giunte fino a noi, testimonianze attendibili circa il reale desiderio del popolo di essere liberato dalla tirannia, ma non per questo il progetto dell’“Ulivo” deve sembrarci men che meritevole. Chiamò alla sua Scuola la meglio gioventù di tutta la Val di Forfora, e per questo la intitolò “Viva Juventus”. Il progetto piacque e fu subito un boom di iscrizioni, la qual cosa smorzò in poco tempo gli sghignazzi sulla bocca dei suoi detrattori, primo fra tutti l’Homo Vulgaris. Essi erano un tantino preoccupati del successo della nuova Scuola, ma soprattutto invidiosi della trovata di Silvius di voler liberare il popolo: a loro non era mai passata nemmeno per l’anticamera del cervello. In realtà, ma questo i suoi nemici non lo sapevano, le cose alla “Viva Juventus” non andavano proprio a gonfie vele: la “meglio gioventù” si rivelò presto de coccio e per l’Homo Novus si sarebbe dovuto attendere chissà quanto. Non c’era tempo, la Repubblica era al collasso e nell’imminente Età Imperiale la Retorica non sarebbe più servita. Fu così che maturò in Silvius l’idea di aprire la sua Scuola anche alle fanciulle. Fu la sua fine. I suoi nemici non aspettavano che l’occasione propizia per poterlo distruggere e lui gliela offrì su un piatto d’argento: a pensarci bene, come politico era una schiappa! Solo una fanciulla, Viola Tullia Terenzia, aderì all’apertura di Silvius, ma tanto bastò: il fatto costituiva una gravissima violazione delle convenzioni sociali e un sovvertimento dell’ordine pubblico, che avrebbe presto portato alla dissoluzione della Repubblica! Questo, in sintesi, fu l’atto d’accusa che l’Ordine dei Retori mosse contro Silvius, presso il Pretore Caio Faber Massimo. L’atto d’accusa fu, oltretutto, aggravato dal fatto che la ragazza, Viola, portasse anche sfiga: numerose e circostanziate furono le prove addotte all’uòpo. Di certo ne portò a Silvius: Caio Faber Massimo era considerato uomo di ferrea intransigenza ma non ottuso e, pare, fosse orientato ad indulgere sulla questione e scagionare Silvius dalle accuse che gli muovevano i Retori. Fu a questo punto che Silvius commise un secondo errore, quello che gli sarebbe stato fatale, e chiese che fosse ascoltata la testimonianza della ragazza. Fu un disastro. Caio Faber Massimo recedette dai suoi propositi e ordinò la chiusura immediata della Scuola, oltre al pagamento di una sanzione di duemila sesterzi. Figurarsi se lo scrittore era uomo da piegare la testa! Decise di barricarsi nella sua Scuola insieme ai suoi discepoli e tenervi l’ultima Orazione (che l’Homo Vulgaris si affrettò a definire “funebre”) nell’attesa dell’arrivo dei soldati. I soldati arrivarono, “con i pennacchi e con le armi”, e presero d’assedio la “Viva Juventus”. Furono tutti arrestati. Silvius Tullius Oleaceo fu giustiziato, per decapitazione, la mattina successiva. I suoi studenti, compresa Viola, furono obbligati ad assistere al supplizio. Una leggenda narra che Viola si apprestò a raccogliere, in un’ampolla, il sangue del filosofo che grondava dalla giugulare, poi si diresse verso la Forfora per disperderne fra i flutti: le acque si tinsero di rosso per quaranta giorni. Il tragico epilogo accrebbe ancor di più la fama della ragazza di portare sfiga, per questo non riuscì mai a trovar marito e nemmeno potette farsi suora, perché i conventi erano ancora di là da venire. “La storia si ripete sempre due volte, la prima come tragedia e la seconda come farsa” (Karl Marx) Qui è stata esposta la tragedia, trovare la farsa.

31 commenti:

viola ha detto...

Bravissimo Homo Vulgaris, hai la stoffa dello scrittore. Perchè non apri un blog? E' da tanto che voglio consigliartelo, stai sicuro che mi avresti come assidua frequentatrice
Viola

Anonimo ha detto...

Sarebbe questa la farsa che hai trovato?... oppure vuole essere un incoraggiamento sincero?... in tal caso declino decisamente l'invito, perchè come ha già detto una persona a cui ho voluto decisamente bene, più siamo a scrivere e meno siamo a leggere.
HV

Homo Faber ha detto...

Scrittori non si nasce né si diventa. Si decide di esserlo con atto volontario ed unilaterale (buoni o cattivi no, quello lo decidono gli altri). La decisione implica l’assunzione di precise responsabilità, non ultima quella di far fronte a tutti quelli che ti dicono: “Ma come cavolo scrivi?”. HV non se la sente di assumersi tali responsabilità e nega di essere uno scrittore, ma nemmeno riesce a fare a meno di scrivere. Allora lo fa con disinvoltura, senza impegno, per scherzo, con l’aria di dire: “Non ditemi che sto scrivendo delle boiate, lo so anch’io, ma tanto non è mica una cosa seria”.
Viola è l’angelo buono di questo blog, forse l’unico, e prova ad incoraggiarlo. Fa bene, chissà che ad HV non sia mancato proprio questo, ed io mi unisco a lei. Però, essendo meno buono, aggiungo l’invito a scendere dal piedistallo nel quale si è collocato, perché la dote minima, per scrittori e non, è il rispetto verso coloro che leggeranno.

Anonimo ha detto...

L’importante è non prendersi troppo sul serio. Del resto, le cose non diventano più serie a “prenderle sul serio”, o viceversa. Nemmeno, ad accanirsi a “prendersi sul serio”, potremmo mai trasformarci tutti in scrittori o critici letterari. Ciascuno di noi è quello che è, e non può essere “obiettivo” (cito un autore che apprezzo molto) perché l’obiettività non esiste… ciascuno di noi cresce coni i suoi interessi e le sue passioni, educato a certi valori. La sua visione del mondo, della vita, è un’impronta originale che condiziona il suo modo di vedere le cose. Non si può pretendere che tutti vedano tutto allo stesso modo. Né si può immaginare che una “persona” non partecipi a un avvenimento con la “sua” sensibilità. Nemmeno può essere “neutrale”: solo i morti lo sono.
Però può essere “imparziale”, vale a dire usare sempre lo stesso metro di giudizio o lo stesso “angolo di visuale” in tutte le circostanze. Il mio modo d’essere viene dalla mia terra, dalla mia città, dove, non a caso, è nato il primo giornale satirico italiano (1848). Chi mi conosce sa bene che sono “imparziale”, cerco sempre il lato divertente, paradossale, delle cose… creo caricature, anche di me stesso. Da ragazzino pensavo di fare il giornalista, poi ho scelto un altro mestiere… fortunatamente, quello che mi riesce meglio. Fossi stato uno scrittore avrei voluto essere un Guareschi: era uno che prendeva talmente “poco sul serio” le cose che decise di farsi quattrocentonove giorni di carcere pur di non “prendere sul serio” i Tribunali della Repubblica. Il Primo maggio è ricorso il centenario della sua nascita, non se n’è ricordato quasi nessuno: questo significa che era veramente un uomo libero!
HV

viola ha detto...

Per H.Vulgaris
Sono sincera,dico sempre quello che penso, anche a costo di farmi sbranare da quelli come te.
Una curiosità:perchè Viola deve per forza portare sfiga?
Perchè non darle un ruolo più "nobile"?
Viola

Anonimo ha detto...

E' solo un gioco caricaturale... se Viola non fosse sempre pronta a dire "bravo" a tutto e a tutti (me compreso!9, mi avrebbe ispirato un personaggio diverso. L'ho detto prima, è solo un modo mio... farsesco... di vedere le cose.
Naturalmente Viola non porta sfiga, così come Silvio non è così ingenuo e io non sono così cattivo da "sbranarti". E' solo uno scherzo, ma non dirlo all'Homo Faber.

Stranistranieri ha detto...

Sotto l'ingenuità paciosa di Silvio si celerebbe una volpe astuta?

Anonimo ha detto...

beh... ora non esageriamo.
HV

silviodulivo ha detto...

HV, ha ragione Viola: e apri questo blog!
Quanto all'ingenuità o all'astutezza volpina di silviodulivo non posso dir niente, creerei un paradosso

Anonimo ha detto...

A me silviodulivo sembra un po' suonato come tutti quelli che leggono questo blog. Ci sono capitato per caso , ma non lo guarderò più.
KL

Anonimo ha detto...

So bene che dietro le vostre ipocrite esortazioni, altro non si cela che il subdolo tentativo di liberarvi di me, ma non commetterò l’errore di quel famoso filosofo (Silvius Tullius Oleaceo) che finì come un bischero, con la testa fra le mani.

silviodulivo ha detto...

Homo Vulgaris crede che il mondo giri attorno a lui e tutti non pensino altro che a lui.
Quanto a KL, non vale la pena che gli (le) risponda: ha detto che non tornerà più

Anonimo ha detto...

E' ovvio che "tutto" ruoti intorno a me, com'è ovvio ch'io ruoti attorno a qualcun altro e così via all'infinito... il risultato finale rischia di essere un gran giramento di "coglioni" (noi tutti!) se ci si prende troppo sul serio.

Anonimo ha detto...

ma voi nella vita fate anche qualche cosa di serio tipo: occuparvi dei bambini, andare a lavorare, stirare, fare la denuncia dei redditi....cioè avete anche una vita normale o filosofeggiate e basta?

Homo Faber ha detto...

Ci saranno dei blog nei quali si prendono sul serio i bambini, l'appretto o la denuncia dei redditi, e perfino i tribunali della repubblica. HV, a giudicare dal suo commento del 16.5, sembra prendere sul serio soltanto se stesso. Dobbiamo perdonarlo perché è un peccato che tutti commettiamo. Quello che non perdono (è una posizione mia personale ovviamente) è che non si prenda sul serio, o addirittura si disprezzi (l'etichetta più idiota è quella di sega mentale) il filosofeggiare, o, più genericamente, la scrittura. Perché allora, qui, che cazzo ci stiamo a fare?

silviodulivo ha detto...

Probabilmente KL voleva dire "cazzeggiare" invece che filosofeggiare. Forse è irresistibilmente attratto/a da questo blog o magari dal proprietario o da qualche suo commentatore, perché aveva promesso di non tornare più, poi è tornato e di nuovo,sono sicuro, ci sta leggendo. Benvenuto/a nel blog dei commentatori-contestatori: ti troverai bene

Anonimo ha detto...

Io rimango del vocabolo scurrile prodotto da HF nel suo ultimo post. Sinceramente credevo non fosse capace di pronunciare tali parole.

Florentina

Anonimo ha detto...

Chiunque non provenisse dalla “meglio gioventù” della Val di Forfora, avrebbe già capito il concetto del “prendere sul serio”. Per quanto mi riguarda, prendo tutto e tutti sul serio… altrimenti sarei un idiota… ma lo faccio a modo mio, in maniera “scherzosa”, diciamo così.
HF lo fa in maniera “seriosa”, diciamo così.
L’uno o l’altro atteggiamento nulla aggiungono, né tolgono, al reale valore delle cose che ci circondano, dei fatti che ci coinvolgono. Possiamo certamente commettere l’errore di non valutarne l’esatta portata, ma questo è indipendente dal “modo” con cui le guardiamo.

Homo Faber ha detto...

Chiedo scusa a Florentina. Mi sembrava che "cazzo" fosse appropriato da un punto di vista estetico ed espressivo in quanto doveva controbilanciare "sega", non certo da me introdotto.

Anonimo ha detto...

Aggirarsi dentro l'area semantica del sesso è certamente un'operazione altamemente filologica e filosofica. Chi vuole di più?

Homo Faber ha detto...

Per favore, che qualcuno spieghi all'anonimo che "cazzo" è qui usato con il semplice valore rafforzativo di pronomi e avverbi interrogativi e non ha niente a che fare con il sesso, e che la "sega mentale" non è l'ottenimento dell'eiaculazione con la forza del pensiero.

silviodulivo ha detto...

Oh, oh, calma ragazzi!

Anonimo ha detto...

Mi sto chiedendo: come mai Homo Vulgaris sta in disparte senza intervenire?
Vorrei sentire anche la sua opinione
Viola

Anonimo ha detto...

Perbacco! E dire che eravamo partiti da un filosofo sognatore di duemila anni fa e una "meglio gioventù" che era, sì, de coccio, ma che con il sesso c'entrava come il mai troppo detestato cavolo a merenda. Viola vuol conoscere la mia opinione su cosa? Sull'oggetto ampiamente dibattuto dagli illustri nostri colleghi? Non saprei... Qualche commentatore politico parla già di regolamento dei conti, di faida interna all'area dell'Homo Faber. Schifani direbbe: stanno minando il dialogo!

Anonimo ha detto...

ERRATA CORRIGE: quello di prima è l'Homo Vulgaris, naturalmente

viola ha detto...

Per H.V.
Viola vuol sapere cosa hai da dire in merito al commento lasciato dallAnonimo K.L. quando dice "ma voi nella vita fate anche qualche cosa di serio tipo: occuparvi dei bambini, andare a lavorare, stirare, fare la denuncia dei redditi....cioè avete anche una vita normale o filosofeggiate e basta?"
Viola

Anonimo ha detto...

Una vita "normale" come quella di K.L.?... No, troppo stress... e poi i bambini sporcano.

Anonimo ha detto...

dispiace l'ultimo commento sui bambini....vi perdete il meglio della vita

Anonimo ha detto...

Tutti noi siamo stati bambini... e guarda cosa siamo diventati! Meglio lasciar perdere da subito.

viola ha detto...

Per H.V.
Ieri da bambina ero bella e serena,oggi da donna sono felicissima di quello che sono!
Per quanto riguarda te, Homo Vulgaris, non so che dire,avrai anche tu qualcosa di buono...
Viola

Anonimo ha detto...

Anche Berlusconi, da bambino, era bellissimo e sereno... e ora è felicissimo di quel che è.