mercoledì 4 giugno 2008

San Salvi / 13

Riassunto delle puntate precedenti. Un precario della Pubblica Amministrazione, condannato a vita a lavorare in un ufficio dell'ex-manicomio di Firenze, sogna di essere uno scrittore e cerca materiale relativo all'ospedale psichiatrico come spunto per il suo primo romanzo, pubblicando i propri appunti per i suoi quattro lettori.
Francesca Arena. Tesi 2001/2002. Lettere e filosofia. “Il mondo capovolto: regole, teorie e pratiche nel manicomio di Firenze: San Salvi fra Otto e Novecento”.
A Firenze, ad esempio, non esiste un vero e proprio “archivio del manicomio”: siamo in presenza piuttosto di un insieme di depositi non inventariati in modo sistematico… Nonostante le difficoltà il materiale è in massima parte consultabile e non è – come una pubblicazione della Provincia sostiene – alluvionato… Da qualche anno non vi è più un archivista. Manca, fino agli anni Quaranta, un registro in ordine alfabetico che permetta di seguire la degenza nel tempo di un singolo ricoverato. Mancano del tutto le cartelle cliniche relative agli usciti dal 1901 al 1911…
(inizio secolo). Mentre si gettavano le basi del “progresso” la presenza di migliaia di individui, in ogni manicomio, dimostrava la fallacità di un modello antico e moderno insieme. Alcolizzati, morfinomani, pellagrosi, donne poco “femmine” e uomini poco virili venivano inviati, prima di tutto dalle famiglie, nelle enormi strutture collocate a lato di ogni città. Alcuni dati sulle presenze nel manicomio. 1912 Firenze, 224849 abitanti, 489 presenti (256 uomini), 250 ammessi (128 uomini) Pistoia, 70.251 abitanti, 117 presenti (66 uomini), 53 ammessi (28 uomini) Montale, 11034 abitanti, 10 presenti (6 uomini), 7 ammessi (4 uomini) Censimenti dei pazzi ricoverati in Italia 1874 – n. 12.210 (0,5% della popolazione) 1899 – n. 36.931 (1,1% della popolazione) 1914 – n. 54.311 (1,5% della popolazione) A San Salvi nel 1900 erano presenti 1255 ricoverati, nel 1913 1470, nel 1914 gli ammessi furono 794, i dimessi 223, i morti 20. Le dimissioni dei degenti, approvate dal tribunale, erano, in massima parte, sollecitate dai familiari ed erano motivate dall’avvenuta guarigione o dalla cessata pericolosità. Solitamente i Comuni o la Questura inviavano il malato in manicomio secondo un criterio di pericolosità per sé o per gli altri. Le dimissioni invece erano richieste dalle famiglie tramite lettera privata o tramite l’intervento del Sindaco. (fine 1800) I medici primari (due a San Salvi, uno a Castel Pulci) provvedevano quotidianamente alle visite mattutine e serali, accompagnavano il Direttore nella visita generale e dovevano assistere alla distribuzione del vitto… Con l’obbligo di risiedere nella sezione di riferimento senza mai allontanarsene e di dormire vicino ai malati, gli infermieri erano responsabili di tutto quello che poteva accadere, senza del resto poter prendere alcuna iniziativa. Provvisori per un anno, passavano di ruolo solo per “buon servizio”; dal manicomio potevano uscire ogni 4 giorni per 10 ore. I coniugati potevano tornare nello stabilimento la mattina successiva, mentre i celibi per pernottare fuori dovevano ottenere di volta in volta il permesso del direttore. Le donne infermiere avevano un permesso di uscita di 3 ore (4 in inverno) ogni 3 giorni…
Come una grande macchina il manicomio funzionava grazie al massiccio impiego di forza lavoro e utilizzava come operai i malati. Come una piccola società impiegava centinaia di persone… È fin troppo evidente che tale sistema garantiva prima di tutto un netto risparmio sulla manodopera, assicurando d’altra parte alla Provincia le entrate dei prodotti in surplus venduti.. Il regolamento dedica ai malati solo una parte, fissando per prima cosa la loro appartenenza ad una classe sociale: i “pensionanti”, in grado di pagarsi completamente la retta; gli appartenenti alla classe “distinta”, che pagavano solo parte della retta e infine i malati della “classe comune”, la grande maggioranza, che non poteva pagare niente. I malati della classe comune avevano l’obbligo di portare un’uniforme. Il loro vitto ordinario consisteva di tre pasti: per colazione caffè, latte e pane; per pranzo minestra, una pietanza, pane e vino; per cena idem. I “distinti” venivano inviati in locali collocati all’interno dei quattro padiglioni dei “tranquilli”. Separati dagli altri malati, potevano indossare abiti propri e il loro vitto era più abbondante: al pranzo si aggiungeva una pietanza, l’insalata o la frutta; alla cena, l’insalata o la frutta. I pensionanti risiedevano in due strutture appositamente costruite (una per uomini, una per donne), annesse al manicomio, per le quali valeva un regolamento speciale.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Silvio,
ho scoperto San Salvi quando un dj fiorentino ci ha chiamati per alcuni djset al padiglione 16.
Per noi... LA BANDA GASTRICA ... mattatori dell'etere l'occasione è stata ben ghiotta.
Come mio solito mi sono incuriosito sullo spazio che ci avrebbe ospitato ed ho iniziato a documentarmi.
Poi venerdi sera ho visto la struttura, un passaggio fugace, di buio per raggingere il padiglione 16.
Poi il camminamento altissimo, le palazzine, la città nella città, i muri alti.
Ho iniziato ad approfondire, a cercare materiale, informazioni ed ho trovato il tuo blog. Stai facendo un lavoro veramente importante. Complimenti davvero!
A nome di tutta la banda ti dò la nostra disponibilità a dar voce alla tua causa per il mantenimento in vita della memoria della struttura.
Contattaci su www.labandagastrica.it o myspace.com/labandagastrica

Anonimo ha detto...

Acthung Banditen

Cautela ragazzi, suggerisco cautela, almeno fino a quando non avremo svelato l’identità del nostro amico anonimo. Egli dice di parlare a nome di una banda, ergo è un capobanda! Mattatori dell’etere, uhm… un capobanda mattatore dell’etere? Dice che di solito è “incuriosito” dagli spazi che lo ospitano, parla di palazzine, città nella città… almeno avesse firmato con le iniziali del suo nome! La cosa puzza. A proposito di puzza: il nostro amico farà la raccolta differenziata o sotterrerà la sua mondezza in giardino, come i gatti? La sua banda ha mai suonato su navi da crociera? Magari sulla rotta verso le Isole Cayman? Urge saperlo.
Nel frattempo, abbiamo già capito che al nostro amico Silvio non servono, tanto, incoraggiamenti e adesioni. A lui occorre l’intero corpo dei Moschettieri per contrastare i disegni dell’infido Richelieu (l’ing.Marroni).

Stranistranieri ha detto...

Parole e musica? Perchè no? E poi una bella serata nelle notti di S.Salvi con tanti spettatori ed ospiti.

Anonimo ha detto...

Roba da matti, sicuramente.

Anonimo ha detto...

Beh, si è parlato di ospiti. Ne ha accolti a lungo, numerosi, non sempre nell'ospitalità. Si parla di area, raramente di aria.
Non incoraggiamenti e adesioni, ma quattro braccia, e non nella misura toscana di un tempo ma nella concretezza che ci appartiene.
Nulla si nasconde dietro un dito, solo la pigrizia di crearsi l'ennesima identità.
Può bastare?

La Banda Gastrica
diccelo@labandagastrica.it
338 3496034

p.s. tardiva scoperta di opportunità di indicare ulteriori dati...

silviodulivo ha detto...

Scusate, Banda gastrica, i miei lettori sono spesso impertinenti, critici e malfidati, per fortuna, dico io, perché non se ne trovano molti di così vispi tra i blogger. Ho visto il vostro sito, divertente. Spero che ci incroceremo, magari dentro uno di questi padiglioni. Ora torno ai miei fogliacci. A presto

Anonimo ha detto...

Evviva la Banda Gastrica! Finalmente si svecchiano gli arcigni silviodulivo-frequentatori!

Zizzania

viola ha detto...

Per Homo Vulgaris:
Prima di parlare informati!
La Banda gastrica mi piace, molto interessante, nel loro sito, la sezione ZDT,le zone da t....., ovvero i migliori posti dove infrattarsi...
Viola

Anonimo ha detto...

Viola... Viola! E non facciamoci riconoscere subito, che diamine!
Ho solo suggerito cautela in attesa di stabilire con che capobanda avessimo a che fare. C'erano indizi inquietanti,parole chiavi, tali da ricondurre alla mente un altro capobanda. Se tu garantisci per lui, va bene. Ne prendo atto. Per la verità, tu saresti disposta a garantire anche per silviodulivo... è tutto dire!

Anonimo ha detto...

Anche io conosco una banda: è la BAP (Banda dell'ascolto profondo). Pare che suoni nelle fogne di Calcutta o Mumbai, non ricordo. E' una banda di matti quindi direi che col luogo si sposa alla perfezione. L'ho conosciuta durante una caccia nell'Oceano Indiano. Come dice Stranistranieri parole e musica.

Ismaele

Anonimo ha detto...

Da Melville a Niccolò Ammaniti. Per questo amo quell'uomo i cui tratti navigati risentono delle libecciate e del salmastro.

Florentina

LA BANDA GASTRICA ha detto...

Eccoci di nuovo qua, questa volta griffati, come d'uso attuale. Vinta la noia, completa è la forma, e la firma. Plaudiamo per i tributi di stima ottenuti e le titubanze vinte o qunatomeno aquietate. Un bacio a tutte le signore del blog e una cordiale stretta mano ai gentiluomini.
Grazie per il benvenuto, ringraziamo per la visita corrisposta.

Anonimo ha detto...

Ah..Florentinaaa... e s'è capito!
In quanto al capobanda, non s'illuda: intanto ci giuri che le iniziali del suo nome non sono SB, e poi aspettiamo il parere dell'Homo Faber... (quando s'ecclissa c'è da preoccuparsi, starà preparando un'altra Epifania?)

Homo Faber ha detto...

Può essere di dubbio gusto il nome e un po' banale il gioco di parole basato sull'equivoco fra bilabiale e labiodentale (pedante me lo dico da me), ma non ci vedo niente di sospetto. Il contenuto del sito mi è sembrato interessante, anche se i miei ormoni non hanno subito uno sbalzo pari a quelli di Viola.
Degli interventi di Ismaele e Florentina non ho capito una parola, come se mi fossi perso qualche puntata. E a questo proposito, non sto preparando un'epifania, ma qualcosa di più facile: un racconto in quattro puntate.

silviodulivo ha detto...

Si Salvi chi può!

Anonimo ha detto...

Allora, (santa pazienza...!): il gioco di parole era questo, l'amico è un "capobanda, mattatore dell'etere"... dice niente il nome Silvio Berlusconi, che l'etere l'ha praticamente colonizzata? E in quanto ad essere un capobanda, chi può dubitarne?
L'amico parla di "palazzine" e "città nella città", dice niente Milano 2, Milano Fiori, Milano 3, Assago etc.? Chi le ha costruite? Silvio Berlusconi, naturalmente. Devo continuare a spiegare anche le navi da crociera e le Isole Cayman? Spero di no... Dio, com'è difficile fare satira in un paese pieno di gente che si prende tanto sul serio! Aspetto con ansia il tuo racconto in quattro parti, nel frattempo vedrò se posso fare altrettanto (ma non altrettanto bene, naturalmente)

Homo Faber ha detto...

Ogni tanto HV dà di fuori, oppure è una mia impressione? Nessuno ha richiesto una spiegazione dei suoi ironici commenti. Stavamo parlando de "LA BANDA GASTRICA" ed io ho espresso un giudizio sul gioco di parole che deve averli spinti a chiamarsi così.

Anonimo ha detto...

Il "ma non ci vedo niente di sospetto" a cosa era riferito?
E dillo che non ci avevi capito nulla...! Mica si muore.

silviodulivo ha detto...

Benedetti figliuoli, non vi si può lasciare soli un attimo che subito vi mettete a bisticciare! C'è gente, su, comportatevi a modino.

Homo Faber ha detto...

Dai HV, figurati se si muore! Non mi sono mica vergognato a dire che non avevo capito nulla dei commenti di Ismaele e Florentina. Neppure del commento tuo, che proprio perché voleva essere satirico non ammette una spiegazione, dopo la quale quel genere di satira per me rimane inefficace come lo era prima. Non mi sembra che sia stato compreso, comunque, da nessuno dei frequentatori. Più opportuno ed utile mi è sembrato fornire un parere sul sito in questione.

Anonimo ha detto...

Secondo voi, l'Homo Faber sorriderà qualche volta? Ora, però, lasciamolo stare, ci sta preparando un racconto in quattro parti... sono proprio curioso di leggerlo.